Dettagliatura_21_(Pannelli) - Mimmo: passione US Naval Aviation

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Le giunzioni tra due pannelli contigui, negli aerei possono essere fatte in due modi:
1-   sovrapposizione, cioè i due pannelli si accavallano e sono tenuti insieme da una o più file di rivetti; una soluzione tipica dei velivoli ad elica fino agli anni ’40 che poi è stata abbandonata con l’aumento delle velocità, già nel Mustang non era più usata; in questo caso non c’è spazio vuoto tra i pannelli, ma solo un piccolo scalino pari allo spessore del pannello sovrapposto, in genere quello anteriore o superiore, e la giunzione è visibile solo in caso di luce radente, grazie alle ombre.
2-   affacciamento, cioè i due pannelli giacciono sullo stesso piano e sono giuntati tramite una fascia interna che si sovrappone ad entrambi; essa non è visibile dall’esterno e per il giunto sono necessari il doppio dei rivetti rispetto al caso precedente; i due pannelli non si toccano e tra essi c’è un solco che difficilmente supera i due o tre millimetri e che viene riempito di stucco per impedire che vi si accumulino agenti corrosivi; poi si stende il colore finale e alla fine il giunto praticamente non si vede.
Nei disegni tecnici, come quelli a tre viste che spesso ispirano noi modellisti, i contorni dei pannelli sono rappresentati da linee continue che hanno un valore simbolico e non sono in scala col disegno, esse ci informano della presenza di un confine fisico, ma non si pongono il problema della visibilità di quel confine in quella scala.
Ora, se un modellino viene considerato un disegno tecnico in tre dimensioni, allora le linee di separazione tra i pannelli possono essere tracciate, pur essendo fuori scala, ma in quel caso lo stile del modellino dovrebbe essere freddo e senza altri riferimenti alla realtà, come, appunto, avviene per un disegno tecnico. Esso andrebbe rappresentato “nudo e crudo”, non dico senza colorazioni, stemmi, scritte o decorazioni, ma sicuramente senza tracce di vita vissuta o diorami. Questo a mio parere, naturalmente.
Altra cosa sono le foto, alle quali pure ci si ispira; esse sono sempre meno accurate dei disegni, a meno che non siano fatte molto da vicino, ma anche in questo caso bisogna fare delle considerazioni. Guardare un modellino in scala 72 da 40  centimetri di distanza induce la stessa impressione visiva del guardare un aereo vero posto a 30 metri da noi; si scende a 20 metri per i modellini in scala 48 e 10  metri per i “giganti” nell’1/24.
E’ facile rendersi conto che gli sportelli delle automobili sono a mala pena visibili a 30 metri di distanza, essi si possono distinguere solo se le automobili sono chiare. E si tratta di solchi di non meno di dieci millimetri con un vuoto buio dietro di essi, risultando neri da qualsiasi direzione li si guardi. Guardando un aereo a 30 metri di distanza, non sempre si riesce a distinguere neanche le superfici mobili; le distinguiamo noi che sappiamo che esistono, ma non facilmente tutti gli altri.
Ecco, allora, che se un modellino viene rappresentato in qualche modo “vivo”, come se fosse una foto in 3D, cioè volendo dare all’osservatore l’impressione di vederne uno vero, non si può esagerare con quei dettagli. Questo e’ sempre il mio parere, ci tengo a ribadirlo.
Un po’ diverso il discorso sui pannelli rimovibili per la manutenzione (quelli più o meno ovali, tanto per capirci). In quel caso il solco (sempre non maggiore di 2 millimetri) viene lasciato vuoto e allora è un po’ più visibile, ma sempre in particolari condizioni di luce; comunque per replicarlo correttamente nell'1/72, sarebbe necessario un solco di 3 centesimi di millimetro (4,5 per l'1/48 e 9 per l'1/24) (!!!???).
Ancora un po’ più visibili sono portelli e portelloni apribili, perché in quei casi le interfacce sono più larghe, sempre inferiori al centimetro, però, e, se gli aerei sono scuri, risultano tutti poco visibili.
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