Precisione_kits_(1) - Mimmo: passione US Naval Aviation

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La precisione dei kits (ed il mio giudizio)
Quando io affermo, per una scatola, che le giunzioni sono buone, significa che ho dovuto lavorare "poco", solo di stucco plastico e stecche, e che ho dovuto usare la carta vetrata solo per rifinire. Considero ciò un "niente" rispetto ai casi in cui devo intervenire con lime e riempitivi, come lo stucco epossidico, o la stessa plastica del kit (dopo averla filata a caldo), per correggere errori di allineamento e combaciamento.
Io credo che non mi sia mai successo di non aver avuto bisogno di almeno piccoli interventi sulle giunzioni.
Nel mondo reale la separazione di due sottoassiemi giuntati (per esempio ala e fusoliera) non supera i due millimetri; dividendo questo numero per 72 si ottiene 3 centesimi di millimetro; nessuna casa produttrice di modellini in plastica farebbe gli investimenti necessari ad ottenere parti con errori dimensionali e di forma più piccoli di quella quantità, ed è già molto se si impegnano a ottenere errori contenuti nei 3 decimi.
Produrre un kit in scala piccola non è facile. Anche un kit prodotto con ottime intenzioni di qualità (ed i modellisiti si accorgono di questo appena aprono la scatola) può avere dei difetti di manifattura. Quelle imperfezioni sono, per ogni tecnica di produzione, più o meno uniformi nelle dimensioni e per questo esse sono più evidenti sui prodotti piccoli che su quelli grandi.
I kit prodotti tramite iniezione di polistirene (polystyrene injection) possono presentare vari difetti: le parti possono risultare di dimensioni sbagliate (in genere un po' troppo piccole) oppure possono risultare distorte nella forma generale, inoltre possono presentare delle distorsioni locali ed infine possono avere tutti questi difetti assieme. Tutto ciò come risultato di un processo di produzione che include un ciclo di riscaldamento e raffreddamento che vede dilatazioni e ritiri non sempre congruenti fra loro.
L'iniezione è una tecnica piuttosto costosa, a causa dei macchinari, ed è usata, perciò, per le produzioni di grandi serie; essa può permettere buone precisioni e dettagliature solo se usata a ritmi di produzione non elevatissimi, il che sicuramente viene fatto per i prodotti di alto valore commerciale, ma non tutti e non sempre fanno grossi investimenti e prendono grossi impegni se considerano i modellini dei quasi-giocattoli.
Le grandi case tradizionali (non fatemi fare nomi, esse sono inglesi, americane, tedesche, giapponesi, italiane) un po' risolvono il problema con produzioni accurate e costose, un po' spingono sulle scale grosse per avere difetti minimizzati rispetto alle dimensioni generali, esse comunque concentrano la loro attenzione su soggetti di sicuro successo per avere un ritorno economico rispetto agli investimenti che hanno fatto.
Le case più giovani (in genere dell'Est Europa) fanno scelte di più basso profilo tecnologico ed attaccano il mercato con soggetti "rari", cioè non frequentati delle aziende più grandi, facendo leva su questo per attirare il pubblico. I loro prodotti sono di qualità senz'altro inferiore, ma sono ben accolti dai modellisti perché danno la possibilità di realizzare modellini molto particolari.
La tecnica del colaggio di resina (resin cast) permette di ottenere repliche di ottima qualità e richiede stampi elaborati e procedure di estrazione piuttosto complesse; inoltre, pur non essendo esposti a sbalzi termici, i prodotti subiscono un certo ritiro per motivi fisico-chimici, si tratta di ritiri lenti e prevedibili, però, che i costruttori riescono a tamponare.
I pezzi in resina vengono generalmente più precisi di quelli iniettati, però sono più lenti da prodursi, e quindi sono venduti a prezzo più alto; anche in questo caso si gioca, per attirare acquirenti, sulla ricercatezza dei soggetti proposti. Qualche difetto lo si trova lo stesso perché criteri di qualità eccessivamente restrittivi non sono sopportabili dalle piccole aziende che li producono.
Lo stampaggio sotto vuoto (vacuum forming o vacu-form) è la tecnica più economica e viene scelta quando il requisito principale è quello del basso costo; essa viene riservata ad articoli destinati ad un pubblico piuttosto scelto e motivato, che sa che dovrà lavorare prima di tutto per ottenere le parti che gli servono, visto che deve separare la parte imbutita da quella rimasta piana; costoro acquistano quel prodotto solo perché sanno che si tratta di soggetti rari, di limitato successo ed interesse, e sono pronti a rimboccarsi le maniche.
Il prodotto può venire anche preciso e dettagliato, ma i produttori non si spingono molto in avanti perché sanno che il pubblico al quale si sono rivolti ha la capacità di sopperire con la propria abilità a tutte le mancanze del kit.
Tutto questo discorso per dire che nella scala 1/72 è molto raro trovare modellini che davvero non hanno bisogno di interventi per correggere errori di produzione; soprattutto le giunzioni danno problemi, perché le accuratezze nelle dimensioni delle parti del kit non possono materialmente essere tanto spinte da rendere i giunti invisibili in quella scala così piccola.
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