ELICOTTERI - Mimmo: passione US Naval Aviation

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ELICOTTERI
Sistema di designazione in uso tra il 1922 ed il 1962
Sistema di designazione contemporaneo (in uso dal 1962)
I tentativi di volo verticale sono incominciati abbastanza presto nella storia, la stessa idea di "vite aerea" di Leonardo nacque verso la fine del 1400.
Per secoli si è riflettuto e sperimentato non solo sui metodi di decollo e sostentamento, ma anche sul problema di evitare che lo scafo ruotasse insieme al rotore, nel caso che la forza motrice venisse dall'esterno, secondo il concetto dell'autogiro, o che ruotasse in senso contrario, nel caso di propulsione interna, per effetto del principio di azione e reazione.
C'era inoltre il problema del riequilibrio nel caso di mancato allineamento tra forza portante e forza peso, che negli aerei viene risolto con la disponibilità di due superfici portanti, l'ala e lo stabilizzatore.
Per tutti questi motivi le idee si indirizzarono verso soluzioni a rotori multipli; furono realizzati prototipi a due rotori, allineati longitudinalmente o trasversalmente o addirittura quattro rotori disposti in croce; ma anche la soluzione di due rotori coassiali controrotanti fu studiata e realizzata in vari esemplari.

Gli esperimenti con gli elicotteri a rotore portante singolo e rotore compensatore di coda portarono ai primi risultati concreti negli anni '30, in ambiente russo; d'altro canto fu proprio un russo, anche se trapiantato in America, a portare alla produzione di serie il primo elicottero con tale configurazione: Igor Sikorsky, con il suo R-4.

Comunque si continuò a sviluppare anche le altre configurazioni ed oggi infatti esistono elicotteri a due rotori disposti longitudinalmente, come i Boeing-Vertol Chinook e  Sea Kight, o trasversalmente, come il Mil V-12 o anche il modernissimo Bell/Boeing V-22, che però è un convertiplano.

Il potenziale di questo mezzo di trasporto a decollo ed atterraggio verticali, seppur non scevro da debolezze e complicazioni, fu subito compreso e valorizzato dalle forze armate, non ultime le marine militari, che vedevano, nella capacità di operare da piccole superfici, la possibilità di impiegarlo anche su unità non grandissime.

La Marina militare americana, dopo aver ottenuto tre elicotteri Sikorsky R-4 dall'Esercito, ne acquistò direttamente altri 22 per per l'addestramento. Era il 1943 ed iniziò un grande periodo di sviluppo che vide la Sikorsky, la Bell, la Piasecki (poi Boeing-Vertol), la Kaman e la Hiller tutte impegnate per la conquista di traguardi sempre più avanzati.

All'inizio l'impiego comprendeva l'addestramento ed il collegamento, poi, col progredire delle potenze installate, si introdusse il trasporto vero e proprio, cioè con carichi utili più importanti, e quindi il recupero naufraghi.
Il primo impiego squisitamente militare, per la Navy, fu la ricerca e la lotta antinaviglio, il ruolo che veniva indicato come Scout e che era interscambiabile con anti-Submarine (classe SH). Si tentò già con il Sikorsky HSS Seabat, ma le potenze dei motori (allora erano degli stellari di provenienza "aerea" di circa 1500 cavalli) erano troppo esigue per portare armamenti ed avionica; prima si tentò di suddividere i carichi ed i compiti, secondo il concetto di "hunter/killer", ma rapidamente si tornò ad usare gli elicotteri solo per pattugliare e chiamare via radio i cacciatorpediere quando ce ne fosse stato bisogno.

Il grande passo in avanti si ebbe con l'introduzione dei motori a turbina, già potenti per conto loro, in confronto al loro basso peso, ma anche così piccoli da poter essere facilmente installati in coppie, risolvendo così anche il problema dell'affidabilità che per gli elicotteri è di capitale importanza, tanto più quando il principale impiego è sul mare.
Le potenze aumentarono sensibilmente e così le capacità di carico, nacquero allora elicotteri che potevano essere armati con siluri e missili, oltre che a trasportare apparecchiature elettroniche (che nel frattempo si stavano alleggerendo); la missione di protezione della flotta poteva così essere finalmente svolta pienamente. Comunque, le elevate capacità di carico erano una qualità che non poteva essere sciupata, quindi tali macchine conservarono sempre, ed ancora oggi lo fanno, ottime capacità di trasporto di cose e persone.

Un uso particolarissimo è quello del dragamine, che vede gli elicotteri trascinare particolari slitte galleggianti dedicate a questo scopo; anche il recupero naufraghi vede versioni di tipo trasporto armato, per le esfiltrazioni da territori ostili, la cosiddetta missione Combat S.A.R. (classe HH).

Un tipo di elicottero specializzato, invece, fu quello da combattimento, o meglio di attacco al suolo (classe AH). Sempre la grande potenza a basso peso dei motori a turbina permise di realizzare macchine che potevano essere pesantemente armate con cannoncini, razzi e missili, oltre ad essere blindate e veloci. La Navy non ne ha mai fatto un uso diretto, ma l'aviazione dei Marines ne ha impiegati moltissimi della categoria leggera, come il Bell Cobra, prodotto da più di cinquant'anni in innumerevoli versioni sempre aggiornate.

L'ultimo sviluppo militare dell'elicottero è senz'altro quello per le missioni speciali (classe MH), capace di viaggiare in ogni ambiente, velocemente, di notte a bassa quota, per penetrare nei territori ostili, portando, oltre ad avionica, blindature ed armamenti, anche intere squadre di assaltatori o di guastatori.

Il futuro sembra essere orientato in due direzioni: da un lato i convertiplani, che uniscono le capacità di involo degli elicotteri a quelle di velocità e trasporto degli aerei ad ala fissa, e dall'altra gli elicotteri veloci, nei quali si sta optando di separare la funzione di sostentamento, svolta dal (o dai) rotore principale, che vengono liberati da quella di spinta, quest’ultima viene svolta da un organo differente, come per esempio un'elica spingente.
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