PATTUGLIAMENTO - Mimmo: passione US Naval Aviation

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PATTUGLIAMENTO
Sistema di designazione in uso tra il 1922 ed il 1962
Sistema di designazione contemporaneo (in uso dal 1962)
Il pattugliamento aereo è una tipica missione navale, essa consiste nell'ispezione sistematica della superfice del mare per scovare ed annichilire eventuali minacce.

E' comprensibile come servano aerei a lunga autonomia ed a grande capacità di carico, dal momento che è necessario trasportare carburante ed armamenti ed anche apparecchiature di ricerca e di navigazione.

La U.S. Navy incominciò già durante la I G.M. con aerei importati dall’Inghilterra, poi introdusse macchine piuttosto grosse della Curtiss, della Douglas, della Martin; anche l'azienda di stato NAF (Naval Air Factory) produsse dei velivoli di quella categoria. In seguito entrarono in lizza la Consolidated (poi Convair) e la Lockheed.

Per una buona ventina d'anni si procedette con ispezioni visive, ma poi l'invenzione del radar cambiò le tattiche di uso dei pattugliatori, che poterono operare anche di notte e, potendo innalzare la loro quota operativa, avevano il vantaggio di allargare l'orizzonte e di poter esplorare aree vastissime. Ancora negli anni '40 quelle apparecchiature erano ben pesanti e quindi erano necessari aerei ben grandi.

Dopo un lungo periodo di uso di bimotori idrovolanti che culminò con gli ottimi Catalina della Consolidated e Mariner della Martin, si capì che l'uso di aerei terrestri era più pratico perché permetteva costruzioni più grandi; giàle versioni finali di entrambi gli aerei che ho citato furono anfibie.

Durante la II G.M., grazie alla grande disponibilità, si adottarono dei quadrimotori che erano per lo più derivati da bombardieri strategici, come il Liberator ed il suo cugino Privateer, ma non mancarono versioni ad hoc dei Boeing B-17 e B-29. Ci fu anche il Consolidated Coronado, che era un idrovolante quadrimotore.

Col crescere delle potenze dei motori a scoppio si potè introdurre un bimotore, il Lockheed Neptune, che coprì il ruolo in prima linea a partire dal 1947 per una quindicina d'anni.

Nel frattempo si erano evoluti anche gli armamenti e a siluri, bombe e razzi, si aggiunsero i missili guidati che diedero ai pattugliatori la possibilità di colpire i loro obbiettivi anche da lontano.

Dagli anni '60, per quasi un cinquantennio, nella U.S. Navy la missione di pattugliamento marittimo fu svolta da un quadriturboelica di derivazione civile, il Lockheed Orion, adattamento del loro prodotto Electra.

Questa tendenza a non sviluppare nuove cellule, ma di adattare trasporti civili a lunga autonomia già esistenti, si è confermata con il recente sostituto dell'Orion, il Boeing P-8 Poseidon che discende dal collaudatissimo e famosissimo Boeing 737 e che si prevede coprirà il ruolo per un altro mezzo secolo.

Anche l'italiano ATR MP discende da un aereo passeggeri ed anche velivoli della spagnola CASA e della svedese SAAB vengono attualmente convertiti alla missione della sorveglianza.

Gli aerei di derivazione civile offrono un importante vantaggio, oltre al risparmio su tutta la campagna di sviluppo e certificazione e di tutti i suoi costi, oggigiorno stratosferici, essi offrono anche vite lunghissime. Gli aerei passeggeri nascono con la prospettiva di un utilizzo quasi ininterrotto per 20 o 25 anni, con decine di migliaia di decolli, atterraggi e cicli di pressurizzazione; il loro uso militare, per quanto possa essere intenso, ha coefficienti di utilizzo minori della metà di un aereo civile e quindi promette una vita almeno doppia.

D'altro canto non c'è questa grande necessità di cambiamento; non c'è obsolescenza delle cellule perché ormai l'evoluzione di questo tipo di velivolo ha raggiunto situazioni asintotiche, cioè ulteriori progressi saranno molto lenti; d'altro canto l'obsolescenza militare viene superata dal continuo aggiornamento delle apparecchiature elettroniche installate e degli armamenti trasportati.

Attualmente, all’inizio del terzo decennio del XXI secolo, non si prevede l'introduzione di macchine senza pilota e l'uso per questo scopo dei satelliti è ad oggi ancora improponibile.

La vita degli equipaggi di pattugliamento non dev'essere proprio piacevole, andare su e giù per ore ed ore sul mare uguale ed illimitato, alla ricerca di piccole anomalie; certamente si stancano sia il corpo che la mente. Mi vengono in mente due testimonianze che mi è capitato di leggere (per favore non chiedetemi i riferimenti).
La prima riguarda il pilota di un PBY americano operante sul pacifico che diceva, più o meno; "Il nostro tempo si alternava tra interminabili ore di noiosa ricerca e convulsi momenti di vero terrore durante il combattimento". Il terrore si spiega con il fatto che indubbiamente i Catalina, per quanto difesi, erano piuttosto vulnerabili, con la loro lentezza ed il loro carico di combustibile. Impressionante, se si pensa che a questi uomini, pur dalla loro quota, poteva capitare di non poter avvistare terra da nessuna direzione.
Anche la seconda testimonianza era di un pilota di Catalina, colui che scovò la Bismark nel bel mezzo dell'Atlantico, egli raccontò, più o meno: "Scovare una corazzata isolata in mezzo all'Atlantico poteva essere solo il risultato di un gran colpo di fortuna".
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