DOUGLAS - Mimmo: passione US Naval Aviation

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DOUGLAS
Douglas Aircraft Company
Sistema di designazione in uso tra il 1922 ed il 1962
La Douglas Aircraft Company è un altro dei giganti della storia dell’aviazione, con una settantina di progetti diversi e migliaia di velivoli prodotti, in campo militare e civile, con dimensioni variabili dal trasporto postale monomotore fino ai grandi jet passeggeri quadrimotori. La sua presenza è stata notevole anche nei settori missilistico e spaziale.
Essa ha operato tra il 1921 ed il 1967, quando si è fusa con la McDonnell.
In campo civile, la storia della Douglas si snoda sui seguenti principali progetti. La serie M (da -1 a -4) del 1925; biplani monomotori da 300/400 cavalli, utilizzati per il servizio postale. Quell’anno entrò in servizio anche il C-1, biplano monomotore biposto da trasporto da 425 cavalli, per un massimo di otto passeggeri. Nel 1934 fu introdotto il DC-2, che era stato preceduto dal DC-1, trasporto bimotore monoplano da 2000 cavalli complessivi completamente metallico, capace di un massimo di 14 passeggeri, Ne furono sviluppate anche delle varianti militari. Nel 1936 fu la volta del DF, bimotore idrovolante a scafo ad ala alta da 2000 cavalli complessivi, per 32 passeggeri.
A questo punto incominciò la fortunata serie degli aerei da trasporto plurimotori. Già nel 1936 venne alla ribalta un derivato del DC-2, il DC-3; con 2400 cavalli complessivi poteva portare fino a 32 passeggeri a circa 330 Km/h; esso fu il vero grande successo della Douglas, infatti, se nelle versioni civili sfiorò le 1000 unità prodotte, in quelle militari (C-47, C- 53) sfiorò gli 11500 esemplari, presenti massivamente in tutti i fronti della Seconda Guerra Mondiale; a questi vanno sommati quasi 5000 macchine prodotte in Russia ed altre circa 500 prodotte in Giappone. Seguì il DC-4 del 1942; quadrimotore con 5800 cavalli complessivi, poteva trasportare fino ad 86 passeggeri; da esso furono sviluppati prima il DC-6 del 1947, pressurizzato con analoghe capacità di carico, ma capace di sorvolare gli oceani, ed in seguito il DC-7 del 1953 che, con 10000 cavalli di potenza installata, poteva superare i 100 passeggeri. Nel 1959 si entrò nell’era del jet con il DC-8, quadrimotore con peso massimo al decollo compreso tra le 124 tonnellate delle versioni iniziali alle quasi 160 di quelle finali; esso era capace di portare intorno ai 180 passeggeri nelle versioni “normali”, ma anche 260 nelle versioni allungate; esso fu usato anche dalla nostra Alitalia. Nel 1965 ci fu il lancio del DC-9, bimotore per voli continentali, con i motori in coda e impennaggio a T; nelle varie versioni il suo peso massimo al decollo passò da 40 a 55 tonnellate; esso fu un altro buon successo e conobbe un grande sviluppo per tre decenni; nel suo progetto originario fu prodotto in quasi 1000 unità, poi fu gestito dalla McDonnell Douglas.
In campo militare, inoltre, la Douglas produsse, trascurando prototipi vari, un buon numero di progetti. Nel 1924 ci fu l’O-2, osservatore biplano monomotore biposto da 435 cavalli, poi sviluppato nell’O-38 del 1931. Seguì l’O-31 del 1930, osservatore monoplano monomotore biposto da 600 cavalli; poi sviluppato nell’O-43 e poi ancora nell’O-46 del 1936. Fu poi la volta di un bombardiere, il B-18 Bolo del 1936, bimotore derivato dal DC-2; da esso fu sviluppata una versione più potente, il B-23 Dragon da 3200 cavalli. Nel 1941 furono introdotti l’A-33, bombardiere a tuffo monomotore biposto ad ala bassa con motore da 1200 hp, di derivazione Northrop, e l’A-20 Havoc del 1941, bimotore ad ala alta usato come bombardiere leggero e caccia notturno; con 2400 cavalli complessivi e tre uomini di equipaggio, fu prodotto per la USAAF e per gli alleati in circa 7500 esemplari; da esso derivò una variante da trasporto denominata DC-5. L’anno dopo seguì l’A-26 Invader, simile al precedente ma in generale più moderno, con 4000 cavalli complessivi che lo facevano arrivare a quasi 600 Km/h; prodotto in circa 2500 unità, fu utilizzato da Americani e Francesi non solo nella II G.M., ma anche in Corea ed in Vietnam.
Seguirono dei velivoli da trasporto che furono anch’essi dei buoni successi. Il C-54 Skymaster del 1942, versione militarizzata del DC-4. Nel 1945 seguì il C-74 Globemaster, quadrimotore da trasporto a lungo raggio, che con 13000 cavalli complessivi poteva trasportare, attraverso l’Atlantico, 125 militari, o 110 barellati e relativi assistenti, o 22 tonnellate di carico. Nel 1950 fu introdotto un derivato del precedente, il C-124 Globemaster II con 15000 cavalli, capace di trasportare, su due ponti, 200 soldati o 125 barellati o 34 tonnellate; caratterizzato da due enormi portelloni a prua, fu usato per buoni 25 anni. La serie terminò con il C-133 del 1956, che, con quattro motori a turbina da 30000 cavalli complessivi, poteva portare 200 persone o 50 tonnellate di carico; fu un ottimo velivolo, anche se prodotto in sole 50 unità; in realtà il suo concorrente C-130 Hercules si dimostrò più versatile per la maggior larghezza della fusoliera.
Nel campo missilistico e spaziale, tra tanti progetti, suoi sono i vettori dell’AIM-7 Sparrow, dell’MIM-3 Nike, dell’MGR-1 Honest John, ma si possono anche citare i suoi contributi sul missile Saturno 1 della missione Apollo.
La Douglas è stata uno dei principali fornitori della US Naval Aviation con velivoli per la lotta navale, l’attacco al suolo, la caccia ed il trasporto. Essi si possono riassumere nel seguente elenco che trascura qualche velivolo isolato acquisito per valutazione.
• DT del 1921, aerosilurante biplano idrovolante a scarponi monomotore biposto da 400 cavalli; era caratterizzato da una grossa prua contenente il motore Liberty in linea circondato di radiatori locati sia fronte marcia che sulla fiancata; esso fu fornito in una ottantina di esemplari.
• T2D del 1927, aerosilurante biplano idrovolante a scarponi bimotore triposto da 1050 cavalli complessivi; accompagnato dalla variante P2D per il pattugliamento armato con bombe, fu prodotto in soli circa 30 esemplari.
• PD del 1929, pattugliatore biplano bimotore con 1150 cavalli complessivi, 25 esemplari costruiti su licenza della Naval Air Factory.
• RD Dolphin del 1930, trasporto VIP bimotore anfibio caratterizzato dall’avere la fusoliera/scafo completamente in metallo, l’ala alta ed i motori stellari installati su tralicci al di sopra dell’ala; dotato di 900 cavalli complessivi, poteva portare un totale di 8 persone; fu prodotto in circa 20 esemplari.
• R2D, versione militare del DC-2, cinque esemplari.
• R3D, ridesignazione del DC-5, trasporto bimotore ad ala alta, sette esemplari.
TBD Devastator, aerosilurante monoplano del 1937.
• SBD Dauntless del 1940, bombardiere a tuffo monomotore biposto con 1200 cavalli; prodotto in circa 5000 esemplari per la US Navy ed un altro migliaio per la USAAF come A-24.
• BD, ridesignazione dell’A-20 Havoc, una decina di esemplari usati come traino bersagli.
• R4D (poi C-47 e C-117) Skytrain o Skytrooper, del 1941, versione militare del DC-3, che fu fornito alla Navy in quasi 600 esemplari distribuiti in varie versioni tra il 1941 ed il 1951; essi furono utilizzati come trasporto personale, cargo, aule volanti e missioni speciali sui poli.
• JD, ridesignazione dell’A-26 Invader, utilizzato in circa 140 unità per l’addestramento al tiro contraereo.
• R5D, ridesignazione del C-54 Skymaster, del quale furono utilizzati circa 200 esemplari tra gli anni ’40 e ’60.
AD Skyraider, bombardiere tattico del 1946.
• R6D (poi C-118), versione militarizzata del DC-6, circa 60 esemplari.
• F3D Skyknight del 1952, caccia bimotore a getto biposto imbarcato da 12 tonnellate di peso massimo; fu un velivolo di transizione e non di grande successo, prodotto in circa 240 esemplari.
F4D Skyray, caccia del 1956;
• A3D Skywarrior del 1956, bombardiere bimotore imbarcato a getto da ben 37 tonnellate; fu prodotto in circa 300 esemplari per la Navy più altrettanti per la USAF come B-66; quando il bombardamento strategico fu sottratto alla Navy, gli A3D, ridesignati A-3, furono convertiti al rifornimento in volo, alla guerra elettronica ed al trasporto.
A4D Skyhawk che, però, fu poi gestito dalla McDonnell Douglas.
Le leggi del mercato impongono adeguamenti, ed in campo aeronautico hanno imposto le fusioni aziendali. Dal 1967 in poi, dopo tanti successi, l’azienda della Los Angeles County si fuse con la McDonnell di Saint Louis, nel Missouri, dando luogo alla McDonnell Douglas, e la storia continua.
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