F2A-2 - Mimmo: passione US Naval Aviation

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LE TABELLE SUL LAVORO E SULLA SCATOLA
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Brewster F2A-2 Buffalo
COSTRUTTORE / MANUFACTURER
Brewster Aeronautical Corporation, Long Island City, NY
ENTRATA IN SERVIZIO / SERVICE START
1941
ESEMPLARE / SAMPLE
VF-2, section 2, element 3, modex 2-F-6, USS Lexington (CV-2), 1941
RIFERIMENTO / REFERENCE
"F2A Buffalo", by Jim Maas, In Action series  #81, Squadron Signal Publications, 1987, USA
CARICHI ESTERNI / EXTERNAL STORES
-
RAPPRESENTAZIONE / DEPICTION
a terra, tettuccio aperto
LAVORO / WORK
COMPLETAMENTO / COMPLETION
#9   -   1998
SCATOLA (ACQUISTO) / KIT (PURCHASE)
"Brewster F2A Buffalo" Revell H-636 injected plastic (1977)
PARTI AGGIUNTIVE / AFTERMARKET PARTS
-
DECAL AGGIUNT. / AFTERMARKET DECALS
-
LAVORO DI CORREZIONE                   
formatura a caldo di laminati plastici
  • trasparente finestrino ventrale (AC)
sagomatura di laminati
  • "polsini" pale elica (P)
  • "palpebra" cruscotto (P)
  • dettagli abitacolo (P)
fili (piegati o meno)
  • gambe carrelli principali (Cu)
  • struttura "roll-bar" (Cu)
  • collimatore (P)
tubi (pure telescopici)
  • tubi di scarico (Cu)
  • mitragliatrici alari (Cu)
rilavorazione di parti originali
  • ala: apertura orifizi mitragliatrici
  • fusoliera: rilavorazione incastro ala
  • fusoliera: risagomatura vani carrelli
  • fusoliera: apertura finestrino ventrale
taglio e riassemblaggio di parti originali
  • ala: apertura vani carrelli
LAVORO DI CONVERSIONE                   
CAMBIAMENTO DI VERSIONE
aste (dritte)
  • supporto alare antenna a filo (P)
rilavorazione di parti originali
  • carenatura motore: apertura prese d'aria
  • carenatura motore: apertura orifizi mitragliatrici
decal importate
  • caratteri assemblati (scrap)
  • distintivi di nazionalità (scrap)
LAVORO DI ARRICCHIMENTO                  
formatura a caldo di laminati plastici
  • sezione aperta tettuccio
scultura
  • paratie interne di chiusura (W)
  • poggiatesta (P)
  • canotto (PL)
  • punzone di formatura tettuccio (W)
formatura a freddo di laminati metallici
  • cinture di sicurezza (Al)
  • pedali timone (Pb)
sagomatura di laminati
  • pannelli abitacolo (P)
  • cruscotto (P)
  • consolles laterali (P)
fili (piegati o meno)
  • barra pilota (Cu)
  • dettagli seggiolino (Cu)
  • gancio d'arresto (Cu)
  • motore: aste, fili candele, alettature (Cu)
  • antenne a filo (nylon)
  • dettagli carrello di coda (Cu)
rilavorazione di parti originali
  • seggiolino, risagomatura
taglio e riassemblaggio di parti originali
  • timone in posizione deviata
COLORAZIONE                              
tutte le superfici esterne
  • grey ANA 602
Humbrol 147
EB
carrelli e vani
  • zinc chromate
Humbrol 5
EB
vano motore
  • zinc chromate
Humbrol 33
AEBS
motore

Humbrol 5
EB
abitacolo

Humbrol HD5
Humbrol 85
AEBS
TECNICA COLORAZIONE STRUTTURA TETTUCCIO
CANOPY STRUCTURE PAINTING TECHNIQUE
striscie di decal trasparente pre-smaltata a spruzzo /
stripes of transparent decal sheet pre-sprayed with enamels
LA SCATOLA / THE KIT
materiale
  • buono, un po' duro
finitura
  • sufficiente
dimensioni
  • buone
giunzioni (1)
  • troppo larghe le giunzioni ala-fusoliera
dettagli
  • basici
decals
  • non usate
DIFETTI
  • forma dei carrelli e aggancio alla fusoliera sbagliati, spine di blocco assenti
  • prese d'aria sulla carenatura del motore di forma sbagliata
  • finestrino ventrale assente

in ogni caso, tranne per l'assenza del finestrino ventrale, non ci si puo' lamentare per una scatola economica degli anni '60
LA REALIZZAZIONE   (2)
Il Buffalo, per quanto veramente in maniera marginale, è anch'esso un pezzo di storia della U.S. Navy.Un progetto sbagliato, sicuramente, ma che pure diede il suo piccolo contributo. Per questo motivo non poteva mancare alla mia collezione.
Sono tre gli elementi che giudico riusciti, in questo modello:
la formatura a caldo dei trasparenti prodotti da me in acetato: la sezione mobile del tettuccio ed il finestrino ventrale;
la dettagliatura dell'abitacolo e del seggiolino;
il cruscotto disegnato al CAD.
Sulle colorazioni ho dei dubbi, credo innanzitutto di averlo fatto troppo chiaro, la documentazione in mio possesso all'epoca non era chiarissima; oggi lo colorerei col grigio Humbrol 64;
credo anche di aver esagerato un po' con la sporcatura.
Avevo pensato di produrre il cruscotto prodotto con una tecnica piuttosto particolare.

  1. Ho disegnato il cruscotto al CAD, linee nere su campo bianco;
  2. facendo particolari calcoli e proporzioni, ho fotografato in B/N il disegno ad una distanza tale che sul negativo il cruscotto venisse delle giuste dimensioni in scala 1/72, il negativo è a linee trasparenti su sfondo nero, cioè come serve;
  3. ho ritagliato il negativo e gli ho applicato uno sfondo bianco:
  4. con un altro negativo come maschera ho costruito un pannello in plastica e l'ho forato in corrispondenza degli strumenti;
  5. ho montato il primo dietro al secondo e ho provato l'assieme nell'abitacolo.

Il contrasto era troppo basso, inoltre l'ambiente dell'abitacolo era un po' buio, insomma non si vedeva niente, così alla fine ho deciso di sostituire il negativo di fondo con una stampa da computer, tra l'altro non ottima, con le stampanti di oggi sarebbe venuto senz'altro meglio.
Con la lente d'ingrandimento si vedevano le graduazioni degli strumentini, però ci volle un mesetto per avere un buon risultato; vi assicuro di una cosa: NON L'HO PIU' FATTO!
Penso comunque che con un minimo di indulgenza questo Buffalo si possa considerare un bel modello.

UN PO' DI STORIA       
Il Brewster F2A Buffalo non fu un aereo di successo. All'inizio, nel 1937, nonostante la forma non certo filante, si presentò come un progetto d'avanguardia: monoplano con struttura a guscio d'alluminio (il primo caccia con questa configurazione, per l'US Navy), carrello completamente retrattile, abitacolo chiuso e parzialmente blindato, ipersostentatori idraulici.
Il motore, però, era veramente sottodimensionato ed i suoi 950 cavalli (neanche mantenuti, perché all'atto pratico erano solo 940) non bastavano a dargli buone prestazioni. La forma tozza e ali corte dovevano dare un bel po' di resistenza, che ne penalizzava la velocità e la manovrabilità. Furono subito richiesti dei miglioramenti e nell'ultima versione fu installato un motore da 1200 HP. Furono aggiunte, però, le mitragliatrici alari, ulteriore blindatura all'abitacolo e serbatoi autosigillanti, insomma le prestazioni addirittura peggiorarono.
A questo va aggiunto che l'aereo era alquanto lento da produrre, con procedure non ottimizzate; si pensi che lo stabilimento Brewster, a Long Island, ormai raggiunto dal centro abitato, era basato su un capannone industriale a due piani e che, appunto, ad un certo punto si doveva passare da un piano all'altro.
In definitiva la US Navy ne impiegò solo 12 nella versione -1, 43 nella versione -2 e 108 nella versione -3. Il loro impiego operativo, tutto nel Pacifico, si concluse con la battaglia di Midway, nella quale una gran parte fu persa, surclassata dai velivoli giapponesi.
Ciò non di meno altri circa 250 velivoli furono prodotti per la Gran Bretagna e per l'Olanda che li usarono nel Pacifico. Una volta alleggerito di una buona tonnellata per l'uso terrestre, qualcosa migliorò ma il confronto con i giapponesi fu sempre perdente. I Finlandesi, invece, che si opponevano ai Russi al fianco dei Tedeschi, con i loro 44 esemplari ottennero ottimi successi contro aerei che anch'essi non erano al passo con i tempi.
L'esemplare rappresentato era in carico allo squadrone da caccia VF-2 ed era  caratterizzato dall'assenza dell'albero dell'antenna sulla prua, sostituito da un corto supporto sulla semiala sinistra.
PICCOLO E TOZZO        
Reginald J. Mitchell, il capo del progetto Spitfire, diceva che se un aereo è bello, vola sicuramente bene, ed un concetto simile esprimeva anche Marcel Dassault, quello dei Mirage; in quest'ottica si poteva anche prevedere che il Buffalo funzionasse male, a giudicare dalle sui proporzioni tozze. Non era vero in senso generale, però, ed i motivi del suo insuccesso sono sicuramente da attribuirsi allo scarso rapporto tra spinta e peso ed anche a qualche problema di bilanciamento e stabilità in volo.
Ci sono stati aerei tozzi che hanno volato bene, primo fra tutti il Baercat della Grumman, che però aveva una potenza circa doppia, ma anche i caccia italiani Reggiane, che erano lontanamente imparentati con il Buffalo, ma con correttivi apportati dai progettisti italiani, non volavano tanto male. Che il motore fosse sottodimensionato lo testimonia anche l'elica che appare veramente piccolina.
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