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F4B vest - Mimmo: passione US Naval Aviation

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Boeing F4B ¤
COSTRUTTORE / MANUFACTURER
Boeing Airplane Company, Seattle, Washington
ENTRATA IN SERVIZIO / SERVICE START
1929
UN PO' DI STORIA       
Lo F4B fu il quarto ed ultimo caccia biplano costruito della Boeing per le forze armate americane, esso fu adottato anche dall'USAAC come P-12.
Furono prodotti tra il 1929 ed il 1932 e rimasero in prima linea con la Marina fino al 1937, anche se qualcuno ancora volava nei suoi colori durante la seconda guerra mondiale. Furono usati come caccia, naturalmente, ma anche come bombardieri in picchiata leggeri.
La prima versione, -1, aveva una struttura molto tradizionale. La fusoliera era in traliccio d'acciaio saldato, rivestita in tela quasi per tutta la sua lunghezza, solo la zona prodiera, nella quale trovavano posto sistemi vari, armamento e serbatoio era rivestita in alluminio. Le ali erano costituite da assiemi longheroni-centine in legno rivestite in tela, mentre i piani di coda erano in lamiera corrugata.
La versione -3, invece, aveva un'importante innovazione, la fusoliera era in struttura a guscio d'alluminio con ordinate, correnti e rivestimento lavorante. Questo dava robustezza, leggerezza e possibilità di affinamento aerodinamico, ed inoltre si dimostrò di più facile costruzione.
Il Boeing F4B fu usato nel pieno dell'"epoca d'oro" dell'Aviazione di Marina, quando i ruoli e gli impieghi erano stati ben chiariti ed il Corpo aveva una struttura ben definita. Gli aerei erano coloratissimi sia come ausilio alla visibilità in caso di ammaraggio nell'oceano, sia per l'identificazione visiva dei vari stormi e sezioni; questo bell'aereo, comunque, non ebbe un vero impiego bellico.
MODERNO E "PROGRESSISTA"        
Lo F4B fu il quarto ed ultimo caccia biplano costruito della Boeing per le forze armate americane, esso fu adottato anche dall'USAAC come P-12.
Questi biplani, piuttosto piccoli (poco più di 9 metri di apertura alare), leggeri (massimo 1630 Kg), potenti (550 Hp con un rapporto peso/potenza di 3 Kg/Hp) e quindi manovrabili e veloci (poco sotto ai 300 Km/h), furono il canto del cigno di questa formula che dopo di loro fu abbandonata.
Diversi dettagli rivelano non solo i progressi progettativi e produttivi, ma anche come si stesse affinando il progetto aerodinamico, dalla carenatura del motore, alla cura dei carrelli, dei montanti e di tutti i giunti.
L'avanzamento tecnico era così rapido in quei tempi che due versioni successive dello stesso prodotto potevano essere radicalmente diverse; e comunque il progresso era così rapido che anche un aereo valido come questo restò in prima linea solo per pochi anni.
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