Boeing F4B-1
COSTRUTTORE / MANUFACTURER
Boeing Airplane Company, Seattle, Washington
ENTRATA IN SERVIZIO / SERVICE START
1929
ESEMPLARE / SAMPLE
BuNo 8133, modex 5-F-2 VF-5B Uss Lexington (CV-2), 1929
RIFERIMENTO / REFERENCE
"P-12 / F4B", by Larry Davis, In Action series #141, Squadron Signal Publications, 1994, USA
CARICHI ESTERNI / EXTERNAL STORES
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RAPPRESENTAZIONE / DEPICTION
a terra
LAVORO / WORK
COMPLETAMENTO / COMPLETION
#19 - 2002
SCATOLA (ACQUISTO) / KIT (PURCHASE)
Questo modello è basato sul kit riportato in seguito; le parti principali, come ali, fusoliera, piani di coda, motore e ruote sono copie delle parti del kit. Esse sono state ottenute tramite colata di resina poliestere in forme di gomma delle parti originali. Tutte le parti più piccole sono state autoprodotte o importate.
"Boeing P-12E" Matchbox PK-3 injected plastic (1979)
PARTI AGGIUNTIVE / AFTERMARKET PARTS
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DECAL AGGIUNT. / AFTERMARKET DECALS
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LAVORO DI DUPLICAZIONE ▨ | |||
getti in resina |
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scultura |
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aste (dritte) |
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LAVORO DI CORREZIONE ▨ | |||
scultura |
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formatura a freddo di laminati metallici |
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sagomatura di laminati |
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rilavorazione di parti originali |
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CAMBIAMENTO DI VERSIONE | |||
scultura |
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fili (piegati o meno) |
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rilavorazione di parti originali |
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decal auto-prodotte |
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decal importate |
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LAVORO DI ARRICCHIMENTO ▨ | |||
scultura |
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formatura a freddo di laminati metallici |
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aste (dritte) |
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fili (piegati o meno) |
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tubi (pure telescopici) |
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rilavorazione di parti originali |
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superfici metalliche |
| Humbrol 64 | ◍ | EB | ||||||||
superfici in tessuto |
| Humbrol 56 | ◍ | EB | ||||||||
dorso ala |
| Humbrol 69 | ◍ | EB | ||||||||
piani di coda |
| Humbrol 2 | ◍ | EB | ||||||||
| Humbrol 19 | ◍ | EB | |||||||||
motore | grigio Humbrol 5 metallo Humbrol 11 nero Humbrol 33 | ◍ | EB | |||||||||
abitacolo |
| Humbrol HD4 | ◍ | EB |
TECNICA COLORAZIONE STRUTTURA TETTUCCIO CANOPY STRUCTURE PAINTING TECHNIQUE | ||
smalti a pennello / brushed enamels |
LA SCATOLA / THE KIT | |||||||||||
La scatola su cui è basato questo modellino è la stessa di quella usata per l'F4B-3; prego riferirsi alla sua tabella analoga. |
LA REALIZZAZIONE (2) | ||
L'F4B è un altro di quei soggetti imprescindibili in una collezione storica che riguardi la U.S. Naval Aviation ed inoltre appartiene ad un periodo che a me interessa moltissimo. Perché realizzarne due? Perché esso ubbidisce al mio criterio di realizzazioni multiple: le versioni rappresentate sono ben diverse fra di loro; questo succede per l'importantissimo motivo descritto nel seguito. | ||
◍ | Questa scatola fu comprata nel 1979, la trovai nel reparto giocattoli di un grande magazzino, a dimostrazione di quanto fosse considerata un oggetto per ragazzini; l'idea di costruirne due esemplari in versioni diverse nacque molto tempo dopo e, siccome non riuscivo a trovarne un'altra, decisi di replicare quella già in mio possesso, visto che stavo imparando a maneggiare resine e stampi in gomma; lo realizzai in resina poliestere, perché all'epoca non avevo ancora avuto contatti con quelle epossidiche, che sono senz'altro migliori; è stato un lavoro impegnativo che ha visto molti tentativi andati a vuoto prima di quello finale. | |
Che dire? Ho tentato di fare qualcosa in più e sicuramente avrei potuto fare di meglio; di certo, comunque, ho avuto la soddisfazione di un modello quasi completamente autoprodotto. Il vero amore per i modellini non consiste nel possederli (per quello bastano i soldi per comprarli, e poi forse ci sono cose più divertenti da possedere), ma invece proprio nel farli, nel costruirli, nel tentare di produrre qualcosa di unico. Ci sono modellisti che partono da zero, direttamente dai disegni, a loro va la mia benevolenza e massima ammirazione. | ✩✩✩✩✩ |
UN PO' DI STORIA
Lo F4B fu il quarto ed ultimo caccia biplano costruito della Boeing per le forze armate americane, esso fu adottato anche dall'USAAC come P-12.
Furono prodotti tra il 1929 ed il 1932 e rimasero in prima linea con la Marina fino al 1937, anche se qualcuno ancora volava nei suoi colori durante la seconda guerra mondiale. Furono usati come caccia, naturalmente, ma anche come bombardieri in picchiata leggeri.
La prima versione, -1, aveva una struttura molto tradizionale. La fusoliera era in traliccio d'acciaio saldato, rivestita in tela quasi per tutta la sua lunghezza, solo la zona prodiera, nella quale trovavano posto sistemi vari, armamento e serbatoio era rivestita in alluminio. Le ali erano costituite da assiemi longheroni-centine in legno rivestite in tela, mentre i piani di coda erano in lamiera corrugata.
La versione -3, invece, aveva un'importante innovazione, la fusoliera era in struttura a guscio d'alluminio con ordinate, correnti e rivestimento lavorante. Questo dava robustezza, leggerezza e possibilità di affinamento aerodinamico, ed inoltre si dimostrò di più facile costruzione.
Il Boeing F4B fu usato nel pieno dell'"epoca d'oro" dell'Aviazione di Marina, quando i ruoli e gli impieghi erano stati ben chiariti ed il Corpo aveva una struttura ben definita. Gli aerei erano coloratissimi sia come ausilio alla visibilità in caso di ammaraggio nell'oceano, sia per l'identificazione visiva dei vari stormi e sezioni; questo bell'aereo, comunque, non ebbe un vero impiego bellico.
L'esemplare riprodotto rappresenta un velivolo dello Squadron VF-5B, presenta gli impennaggi in verde essendo imbarcato sulla portaerei USS Lexington; lo "chevron" sul dorso dell'ala e la carenatura del motore sono rossi, come richiesto dall'appartenenza alla sezione 1 dello Squadron, insieme ai velivoli 1 e 3.
MODERNO E "PROGRESSISTA"
Lo F4B fu il quarto ed ultimo caccia biplano costruito della Boeing per le forze armate americane, esso fu adottato anche dall'USAAC come P-12.
Questi biplani, piuttosto piccoli (poco più di 9 metri di apertura alare), leggeri (massimo 1630 Kg), potenti (550 Hp con un rapporto peso/potenza di 3 Kg/Hp) e quindi manovrabili e veloci (poco sotto ai 300 Km/h), furono il canto del cigno di questa formula che dopo di loro fu abbandonata.
Diversi dettagli rivelano non solo i progressi progettativi e produttivi, ma anche come si stesse affinando il progetto aerodinamico, dalla carenatura del motore, alla cura dei carrelli, dei montanti e di tutti i giunti.
L'avanzamento tecnico era così rapido in quei tempi che due versioni successive dello stesso prodotto potevano essere radicalmente diverse; e comunque il progresso era così rapido che anche un aereo valido come questo restò in prima linea solo per pochi anni.