PBY-5A - Mimmo: passione US Naval Aviation

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LE TABELLE SUL LAVORO E SULLA SCATOLA
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Consolidated PBY-5A Catalina
COSTRUTTORE / MANUFACTURER
Consolidated Aircraft Corporation, San Diego, California
ENTRATA IN SERVIZIO / SERVICE START
1936
ESEMPLARE / SAMPLE
BuNo 05036, reparto VP-62, modex 62-P-4, Isole Aleutine, 1942
RIFERIMENTO / REFERENCE
“PBY Catalina”, by W.E. Scarborough, In Action Series # 62, Squadron Signal Publications, USA 1983
CARICHI ESTERNI / EXTERNAL STORES
bombe di profondità (4x)
RAPPRESENTAZIONE / DEPICTION
a terra, armato, con galleggianti alari abbassati, finestrino a bolla destro aperto
LAVORO / WORK
COMPLETAMENTO / COMPLETION
#32   -   2008
SCATOLA (ACQUISTO) / KIT (PURCHASE)
“Consolidated Catalina”, Airfix # 05007, injected polystyrene   (1978)
PARTI AGGIUNTIVE / AFTERMARKET PARTS
-
DECAL AGGIUNT. / AFTERMARKET DECALS
-
LAVORO DI CORREZIONE                   
scultura
  • dente sul pilone dell’ala (P)
  • stabilizzatori, cerniere per equilibratori (P)
formatura a freddo di laminati metallici
  • portellini carrelli principali (Pb)
  • portelli carrello anteriore (Pb)
sagomatura di laminati
  • trasparenti finestrini di fusoliera (AC)
  • paratia posteriore abitacolo piloti (P)
  • paratie vano carrello anteriore (P)
aste (dritte)
  • irrobustimenti tronco centrale ala (W)
fili (piegati o meno)
  • elementi strutturali carrello principale (Cu)
  • spine di installazione timone (Cu)
  • spine di installazione stabilizzatori (cu)
tubi (anche telescopici)
  • elementi strutturali carrello principale (Cu)
rilavorazione di parti originali
  • predellini anteriori di fusoliera: assottigliamento
  • pianale abitacolo piloti: risagomatura per adattamento a profilo interno fusoliera
  • posti osservatori: ricontornatura aperture per finestrini a bolla
  • fusoliera, vani carrelli principali: correzione forma
  • ala, sezione centrale: taglio pezzo ventrale per correzione svergolamento
  • ala sezione centrale: inspessimento sezione alare con apporto di plastica e stucco
  • bitta di poppa: assottigliamento
LAVORO DI CONVERSIONE                   
CAMBIAMENTO DI ESEMPLARE
scultura
  • piloni armamento alare (P)
formatura a freddo di laminati metallici
  • carenature motori: prese d’aria interne (Pb)
aste (dritte)
  • antenne YAGI (supporti, alberi dipoli) (P)
  • antennina alare dx (supporto, albero dipoli) (P)
  • tubo di Pitot ( P & Cu)
  • alberino antenna a filo (Fe)
fili (piegati o meno)
  • antenne a filo (NY)
rilavorazione di parti originali
  • finestrini esistenti: ridimensionamento
  • finestrino aggiuntivo di poppa: apertura
decal auto-prodotte
  • type designation e buno: stampa laser su foglio decal presmaltato
decal importate
  • distintivi di nazionalità: foglio SuperScale 72-17
  • scritte grandi: foglio MicroScale 72-213 (composizione)
  • scritte medie : scrap (composizione)
LAVORO DI ARRICCHIMENTO                  
getti in resina
  • corpi motori (EP)
scultura
  • altre paratie interne (W)
  • piattaforme per mitragliatrici laterali (P)
  • dettagli motori (P)
  • dettagli centine chiusura estremità alari (P)
  • dettagli baie galleggianti (P)
formatura a freddo di laminati metallici
  • cinture di sicurezza (Al)
  • mitragliatrici laterali, scatole munizioni (Pb)
  • mitragliatrici laterali, nastri pallottole (Pb)
  • mitragliatrici laterali, supporti a forchetta (Pb)
  • mitragliatrici laterali, scudi (Pb)
sagomatura di laminati
  • altre paratie interne (W)
  • fusoliera, zona osservatori, passarella centrale (P)
  • mitragliatrici laterali, supporti (P)
  • piattaforme mitraglieri (P)
  • cruscotto piloti (P)
aste (dritte)
  • abitacolo piloti, dettagli (P)
  • fusoliera, zona osservatori: dettagli strutturali interni (P)
  • dettagli strutturali baie carrelli principali (P)
  • mitragliatrici laterali, corpi e dettagli (P)
  • mitragliatrici laterali, affusti (P)
  • tergicristalli (P)
fili (piegati o meno)
  • bitte di prua (Cu)
  • abitacolo piloti, barra calettamento volantini ed altri dettagli (Cu)
  • equilibratori, leveraggi tabs (Cu)
  • dettagli motori (Cu)
tubi (anche telescopici)
  • tubi di scarico, parte terminale (Cu)
  • mitragliatrici laterali, canne (ST)
  • mitragliatrici laterali, supporti (Cu)
parti in carta
  • seggiolini piloti: imbottiture
rilavorazione di parti originali
  • seggiolini piloti: elaborazione
  • prese d’aria sulle gondole: assottigliamento
asportazione di parti originali
  • carenature motori: eliminazione motori originali
  • trasparente posto mitragliere dx: taglio per configurazione aperta
COLORAZIONE                              
superfici superiori e laterali
  • grey ANA 625
Humbrol 27
EB
superfici inferiori
  • grey ANA 602
Humbrol 64
EB
carrelli e vani
  • zinc chromate
verde Vallejo 827
AB
vano motore
  • zinc chromate
verde giallognolo
Vallejo 892 + Vallejo 967

AB
motore

argento Vallejo 790
grigio Tamiya XF-66
AB
abitacolo
  • green
Humbrol HD5
verde Vallejo 881
EB
AB
area mitraglieri
  • green
Humbrol HD5
grigio Tamiya XF-54
EB
AB
TECNICA COLORAZIONE STRUTTURA TETTUCCIO
CANOPY STRUCTURE PAINTING TECHNIQUE
striscie di decal trasparente pre-smaltata a spruzzo /
stripes of transparent decal sheet pre-sprayed with enamels
LA SCATOLA / THE KIT
materiale
  • buono, ben lavorabile
finitura
  • chiodature troppo evidenti
dimensioni
  • il tronco centrale dell’ala risultava avere un profilo troppo sottile, è stato necessario aggiungere materiale per aumentarne lo spessore
  • il carrello principale risultava avere la carreggiata troppo larga
giunzioni (1)
  • nella media
dettagli
  • forse un po’ poveri per una scatola della serie 5
decals
  • non usate
DIFETTI
  • ho dovuto letteralmente rifare i carrelli principali per tre motivi:
        perché la carreggiata era troppo larga
        per irrobustirli, dato il gran peso della zavorra
        per aggiungere ulteriori bracci e controventature
  • le superfici di controllo, fornite separate nella scatola, sono un po’ grossolane

Si tratta di un modello di vecchia generazione, non adatto ai principianti, nel senso che è necessario un buon lavoro per renderlo accattivante.
LA REALIZZAZIONE   (2)
Credo che, ai fini del racconto della storia della U.S. Naval Aviation, non si possa prescindere dal Catalina; chissà perché la mia mente concepiva tutti gli aerei un po’ più piccoli di come poi i modellini mi hanno dimostrato; in particolare, col PBY, sono rimasto colpito dalla grande ala, che infatti nella scatola è in tre sezioni (sei pezzi tra dorso e ventre).
L’arricchimento con tutto il complesso delle antenne YAGI ha dato una bella presenza al modello e anche il lavoro sulla mitragliatrice laterale col finestrino aperto è venuto bene.
Il giallo per il vano motori non mi è piaciuto e ho usato il verde, dato l’ambiente non illuminato e non certo pulitissimo, il verde è più accettabile.
Le bombe di profondità presenti nel kit sono di un modello che non mi è noto, forse erano uno standard inglese; io le ho montate lo stesso, pensando che non togliessero molto alla vericidità della rappresentazione, d’altro canto non è impossibile che gli Americani abbiano qualche volta provato armamenti britannici.
La colorazione dei vani carrelli principali mi sembra discutibile, secondo la bibliografia avrebbe dovuto essere in cromato di zinco, e così l’avevo fatta, ma poi quel colpo di giallo dava un po’ fastidio ai miei occhi e l’ho cambiata in una specie di verde interni, non so, però, se vada bene.
Appena finii il lavoro sul Catalina mi figlia disse: “Papà, non sapevo che tu facessi anche aerei così grossi!”; un mio amico non modellista mi disse: “E’ meraviglioso”; non credo, però, che avesse visto i capolavori che avevo già visto io. Comunque, lo considero uno dei miei migliori.

UN PO' DI STORIA       
Il PBY Catalina si inquadra nella buona tradizione dei pattugliatori idrovolanti americani in cui la Consolidated aveva una parte importantissima.
Basato sull’esperienza di un predecessore sesquiplano in linea negli anni ’30 (il P2Y), il Catalina fu il primo pattugliatore monoplano con struttura a guscio d’alluminio. L’ala era un lungo cassone praticamente ininterrotto collegato alla fusoliera da un pilone centrale e da due montanti per lato.
Esso entrò in servizio nel 1936, con la qualifica di Pattugliatore Bombardiere, grazie alla sua non modesta capacità di carico bellico (circa 2 tonnellate). Le sue prestazioni non erano proprio trascurabili (intorno ai 300 km/h) grazie alla “pulizia aerodinamica” delle sue forme, con il pilone di collegamento ala-fusoliera ben carenato ed i galleggianti retrattili, ed ai suoi motori che, nelle varie versioni, arrivarono a superare i 1000 cavalli ciascuno.
Con lo scoppio della II guerra mondiale il PBY fu ordinato in grandi quantità, non solo dagli Stati Uniti, ma anche dall’Inghilterra, sia per la madrepatria che per il Canadà , l’Australia e la Nuova Zelanda; anche la Russia ne ottenne quasi duecento esemplari.
Alla Consolidated, che pure affiancò a quello di San Diego un nuovo stabilimento a New Orleans, si unirono la Canadian Vickers e la Boeing Canada; infine si aggiunse la Naval Air Factory. La produzione totale arrivò a circa 3300 velivoli, a cui va aggiunto un certo numero di esemplari prodotti direttamente in Russia.
Le varie versioni passarono dalle circa dodici tonnellate di peso massimo con 1800 cavalli di potenza complessiva della versione -1 del 1936, alle 17 tonnellate con 2400 cavalli complessivi della versione -6A del 1943. La versione più nota fu comunque la -5A che introdusse i carrelli retrattili grazie ai quali il Catalina, da idrovolante puro, divenne anfibio.
Il velivolo Consolidated non fu l’unico a conoscere questa trasformazione, anche il Mariner della Martin, divenne anfibio alla fine della sua carriera, a dimostrazione del fatto che l’epoca degli idrovolanti si stava chiudendo.
L’esemplare rappresentato fu impiegato nella campagna di difesa delle isole Aleutine; sono stato affascinato dall’idea delle operazioni aero-marine in climi freddi e  ho sentito il dovere di dare in piccolo contributo a quegli equipaggi di giovani coraggiosi che andavano a rischiare la vita in mezzo allo sconfinato Pacifico.
AFFIDABILE COME UN BUE       
Il Catalina si dimostrò un aereo affidabilissimo ed era amato dai suoi equipaggi perché li riportava sempre a casa. Anche gli altri aviatori lo amavano e attendevano con ansia il suo rombo amico quando, dentro ad un gommoncino dopo l’abbattimento, venivano ricercati e raccolti dal grosso bimotore in missione di recupero naufraghi; la sua lunga autonomia ed il grande spazio disponibile al suo interno ne facevano l’aereo ideale per questo tipo di missioni, che infatti continuò a svolgere fino alla sue definitiva radiazione negli anni ’50.
L’osservatore non può non notare l’ampiezza della sua superficie alare: circa 130 mq. ; il PBY-5A aveva un peso massimo di 16 tonnellate, e quindi un carico alare di 123 kg/mq. Un numero che, per la sua piccolezza, tradisce le datate origini del suo progetto; si pensi che il Privateer, suo cugino più giovane di otto anni, volava con circa 300 Kg/mq di carico alare, più del doppio, ma aveva anche ben 5400 cavalli di potenza complessiva. Finchè i motori avevano meno di mille cavalli ciascuno, mantenere basso il carico alare era un imperativo, e quindi le ali venivano ben grandi.
Anche la forma della sezione dello scafo-fusoliera mi ha colpito, più larga che alta, una forma dettata sicuramente dalle esigenze di buon galleggiamento, ai fini di un rapido decollo.
E’ proprio la struttura generosa, comunque, ad aver assicurato la grande sopravvivenza di questo bue dell’aria di cui  qualche esemplare ancora vola, intramontabile, come il DC-3.
Il suo aspetto mastodontico ed un po’ lento me lo fa particolarmente amare; il Catalina è uno di quegli aerei che mi piacerebbe possedere, bianco con dei fregi azzurri e blu che richiamino le onde del mare, magari attrezzato con un cucinino ed un po’ di cuccette per gli amici, per andare in giro d’estate, che so, un giorno a Capri, il giorno dopo a Salina e poi un balzo fino alle Tremiti; cielo e mare, chi meglio di noi? Ci si potrebbe tuffare e poi sdraiarsi ad abbronzarsi su un telo disteso sul dorso dell’ala, mentre si ride perché qualcuno degli amici si rivela un po’ impacciato e mentre si gusta il profumino del risotto alla pescatora che un altro amico sta già preparando, giù in carlinga.
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