RA-5C - Mimmo: passione US Naval Aviation

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LE TABELLE SUL LAVORO E SULLA SCATOLA
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North American RA-5C Vigilante
COSTRUTTORE / MANUFACTURER
North American Aviation, Inc, Columbus, OH
ENTRATA IN SERVIZIO / SERVICE START
1960
ESEMPLARE / SAMPLE
BuNo 149276; modex AB-602; reparto RVAH-14; USS J.F. Kennedy, Mar Mediterraneo, 1971
RIFERIMENTO / REFERENCE
come da scatola
CARICHI ESTERNI / EXTERNAL STORES
serbatoi carburante (2x)
flash pod autoalimentato
RAPPRESENTAZIONE / DEPICTION
in manutenzione, abitacoli aperti, portelli vari aperti, spoiler aperti
LAVORO / WORK
COMPLETAMENTO / COMPLETION
#3   -   1982
SCATOLA (ACQUISTO) / KIT (PURCHASE)
"RA-5C Vigilante", Airfix # 04012, injected polystyrene  (1977)
PARTI AGGIUNTIVE / AFTERMARKET PARTS
-
DECAL AGGIUNT. / AFTERMARKET DECALS
-
LAVORO DI CORREZIONE                   
scultura
  • paratia interna alla fusoliera per allinearne i bordi delle due metà (W)
sagomatura di laminati
  • pannelli esterni prese d'aria motori (la forma del bordo esterna era errata) (P)
rilavorazione di parti originali
  • baie carrelli: spostamento punti di aggancio carrelli principali
LAVORO DI ARRICCHIMENTO                  
formatura a caldo di laminati plastici
  • sportello avionica superiore
scultura
  • equipaggiamenti avionici (W)
  • pod flash subalare (sx) (P)
formatura a freddo di laminati metallici
  • cinture di sicurezza (Al)
sagomatura di laminati
  • sediolini (2x) (P)
  • HUD (P)
  • specchietti retrovisori (Al)
  • cruscotti (2x) (P)
  • consolle laterali, paratie e pannelli abitacolo (P)
  • portello avionica inferiore (P)
  • diruttori alari (12x) (P)
  • centine alari visibili (P)
  • compassi antitorsione  carrelli (P)
aste (dritte)
  • attuatori tettucci (P & Cu)
  • attuatori diruttori (Cu)
  • tubo di Pitot (ST)
fili (piegati o meno)
  • dettagli sediolino (Cu)
  • dettagli carrelli e vani (Cu)
COLORAZIONE                              
superfici superiori e laterali
  • grey FS 36440
Humbrol 64
EB
superfici inferiori
  • white FS 17875
Humbrol 22
EB
aree non visibili in volo
  • red FS 11136
Humbrol 20
EB
carrelli e vani
  • white FS 17875
Humbrol 22
EB
prese d'aria motore
  • white FS 17875
Humbrol 22
EB
abitacolo
  • grey FS 36231
  • black FS 27038
Humbrol 64
Humbrol 33
EB
imbottiture
  • orange FS 22197
Humbrol 66
EB
TECNICA COLORAZIONE STRUTTURA TETTUCCIO
CANOPY STRUCTURE PAINTING TECHNIQUE
smalti a pennello
LA SCATOLA / THE KIT
materiale
  • buono, ben lavorabile
finitura
  • liscio con pannelli in rilievo
dimensioni
  • buone
giunzioni (1)
  • bordi non allineati sulla mezzeria della fusoliera, necessaria una paratia di rinforzo e allineamento
dettagli
  • poveri
decals
  • sufficienti
DIFETTI
  • gli interni dell'abitacolo erano del tutto assenti
  • forma sbagliata dei pannelli esterni delle prese d'aria motore, nel modello erano dritte, come quelli interni, ma nella versione –C non era più così
  • carrelli principali in configurazione estesa di volo, oggi non avrei paura ad accorciarli, all'epoca non ero attrezzato e preferii spostare il buco di aggancio nel vano in una posizione più elevata

A dire la verita' il modello era un po' scarsino, con la completa assenza di dettagli interni all'abitacolo, ma allora credo fosse proprio l'unico disponibile.
LA REALIZZAZIONE   (2)
Quando decisi di costruire il Vigilante, esso era già nelle fasi finali della sua carriera; era tuttavia uno degli aerei di punta della U.S. Navy: potentissimo, velocissimo e bellissimo; la sua presenza si stagliava tra le altre, quando se ne vedevano due o tre sui ponti delle portaerei, sia per le sue forme eleganti che per la sua lunghezza.
L'abitacolo mi sembra venuto bene;
anche flap e slat mi sembra che facciano un bell’effetto;
tutte le parti aggiunte sono soddisfacenti;
per quanto riguarda l'Humbrol 64, sono riuscito ad ottenere una finitura meno scabra che sui modelli precedenti.
Il colore grigio Humbrol 64 è sbagliato e non replica esattamente il grigio FS 36440, che è un po' più chiaro ed è giallognolo;
per lungo tempo non ho usato la verniciatura di sigillatura finale, così le decalcomanie mostrano qualche segno di vecchiaia.
Il difetto dei carrelli troppo lunghi non sono riuscito ad annullarlo del tutto, il modello sembra un po' meno inclinato di quanto fossero gli esemplari veri.
Avevo letto una recensione del kit che parlava dell’errore del profilo delle prese d'aria ma non di quello più grave del carrello troppo lungo; mi chiedevo, all'epoca, se i recensori li montassero i modelli o se gli dessero solo un'occhiata.
Credo di essere riuscito a valorizzare un modello veramente "basico"; sebbene la mia esperienza stesse aumentando, c'era comunque ancora molto da fare.
Sono affezionato a tutti i miei modellini, anche quelli meno riusciti, e poi, sapete una cosa? Sono affezionato anche alla Airfix.

UN PO' DI STORIA       
Il Vigilante, nato come A-5A, era stato acquisito come un aereo da attacco al suolo, quindi di uso tattico, ma in realtà era un vero e proprio bombardiere, dal momento che, velocissimo e di lunga autonomia, poteva colpire il nemico ben al di là della linea del fronte, addirittura con armi nucleari, secondo un criterio strategico.
Con l'introduzione dei missili balistici nucleari lanciati dai sommergibili, si decise di escludere il bombardamento strategico dai compiti dell'Aviazione di Marina, perciò l'intero programma fu convertito alla missione di ricognizione fotografica, che pure necessitava di grandi velocità ed autonomia.
Quando entrò in servizio, nel 1961, il Vigilante era il più pesante velivolo imbarcato, con le sue ben 36 tonnellate di peso massimo!
La scuola americana di progettazione era rivelata dalla forma in pianta dell'ala, piuttosto corta, con una buona freccia e con una evidente rastremazione. Non c'erano alettoni per il governo del rollìo, ma ad esso provvedevano dei diruttori sul ventre e sul dorso dell'ala alle basse velocità e la manovra differenziale dei piani orizzontali di coda, che erano in un sol pezzo, alle alte velocità. Anche la deriva non aveva timone e ruotava integralmente intorno ad un asse circa verticale.
Per la struttura, di tipo tradizionale a guscio, furono impiegate per la prima volta leghe di alluminio e litio.
I motori, i famosi General Electric J-79 che equipaggiavano anche il Phantom e l'F-104 (conoscenza italiana!), erano dotati di prese d'aria a geometria variabile, cosa non nuova per l'epoca, quello che era nuovo era il tipo di presa rettangolare, anche detta 2-D, cioè le linee del flusso d'aria al suo interno erano contenute in superfici piane e le interazioni nella terza direzione erano trascurabili, al contrario di quanto accadeva sul MIG 21, sul British Electric Lightning e sul Lockheed Starfighter in cui i flussi avevano un andamento conico-cilindrico. La soluzione è stata poi ripresa su diversi altri progetti più moderni, come il Grumman Tomcat, il McDonnell-Douglas Super Hornet, l'Eurofighter Typhoon e diversi aerei russi.
Per la missione di ricognizione, il Vigilante fu dotato di avionica specifica e di un pod sotto la fusoliera contenente macchine fotografiche e sensori vari di alte prestazioni; esso ebbe ECM attive e passive che nel frattempo stavano diventando dotazione standard per gli aerei da guerra. Sotto l'ala era installabile finanche un pod di flash che si autoalimentava con una turbinetta mossa dal vento relativo.
I primi anni di servizio, come bombardiere, videro un velivolo non pienamente efficiente a causa di difficoltà di messa a punto nel sistema di sgancio del carico bellico; si può allora stabilire una seconda data di inizio del servizio, per il Vigilante, cioè quando, nel 1964, iniziò ad operare la versione RA-5C da ricognizione, che, invece, fu pienamente valida ed operò per ben quindici anni, non pochi per in un periodo di rapida evoluzione tecnica, militare e politica. Il Vigilante fu ritirato dal servizio nel 1979, non per obsolescenza operativa, quanto per i suoi elevati costi di gestione, in un'epoca in cui la Marina tendeva ad usare pochi tipi di velivolo con capacità multiruolo.
Peccato che tutto finisca, il Vigilante era veramente bello.
BELLO, SENZA DUBBIO        
Il Vigilante aveva un'architettura tipica degli anni in cui fu concepito, i tardi '50; ala e impennaggi con freccia pronunciata ed altrettanto pronunciata rastremazione in pianta, grazie alla quale l'ala raggiungeva i 70 metriquadrati, mica male! Con 36 tonnellate di peso massimo, si arrivava ad un carico alare di 500 Kg/mq, un valore tipico per gli aerei veloci di quell'epoca.
Colpisce la grossa sezione maestra nella parte caudale, che doveva contenere, oltre ai due motori J-79, già piuttosto grossi di proprio, anche il vano bombe, nella missione originaria; colpisce pure la posizione arretrata di ala e carrello principale, entrambi centrati sul baricentro. La prua, avviatissima, con il radar di navigazione e i due abitacoli, svetta in avanti come il collo di un fenicottero.
Quando guardo il Vigilante, provo quasi un senso di sgomento: un aereo così bello, elegante e slanciato era stato concepito come bombardiere nucleare; la scienza e la tecnica potevano dare un frutto contemporaneamente meraviglioso e terrificante.
La sua conversione in ricognitore migliorò entrambi gli aspetti e sicuramente si può dire che la gobba sul dorso renda il profilo più armonioso e filante. Gli aerei supersonici sono in genere gradevoli a guardarsi, come l'Hustler o i Mirage.
Quello che particolarmente mi colpì, quando lo assemblai, furono le sue dimensioni: era enorme. E' per questo che faccio i modellini, i freddi numeri sui libri dicono la verità (più di 23 metri di lunghezza, più di 20 tonnellate di peso strutturale), ma sono freddi e non ti fanno immaginare le cose come stanno; vederli, invece, anche se in scala ridotta, ti dà la sensazione tattile di quello che hai davanti.
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