SB2C-3 - Mimmo: passione US Naval Aviation

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LE TABELLE SUL LAVORO E SULLA SCATOLA
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Curtiss SB2C-3 Helldiver
COSTRUTTORE / MANUFACTURER
Curtiss-Wright Corporation, Airplane Division, Columbus, Ohio
ENTRATA IN SERVIZIO / SERVICE START
1943
ESEMPLARE / SAMPLE
BuNo 19155, reparto VB-17, modex 116, USS Hornet, marzo 1945
RIFERIMENTO / REFERENCE
“Navy Air Colors vol.1”, by Doll, Jackson & Riley, Squadron Signal Publications, U.S.A., 1983
“SB2C Helldiver”, by R. Stern, In Action Series #54, Squadron Signal Publications, U.S.A.
CARICHI ESTERNI / EXTERNAL STORES
1 bomba GP da 500 lb nella baia bombe
2 bombe GP da 250 lb ai piloni esterni
RAPPRESENTAZIONE / DEPICTION
a terra, parcheggiato, abitacoli aperti, mitragliatrici posteriori estratte vano bombe aperto e carico, slat estesi, gancio esteso
LAVORO / WORK
COMPLETAMENTO / COMPLETION
# 40   -   2013
SCATOLA (ACQUISTO) / KIT (PURCHASE)
“Helldiver”, Airfix No 261, injected polystyrene  (1977)
PARTI AGGIUNTIVE / AFTERMARKET PARTS
"Browning M2 aircraft .50 caliber barrels", Master-Model Poland AM-72-001, pressure die cast brass
DECAL AGGIUNT. / AFTERMARKET DECALS
-
LAVORO DI CORREZIONE                   
scultura
  • cannoncini alari, supporti sostitutivi (P)
  • bombe, supporti sostitutivi (P)
formatura a freddo di laminati metallici
  • pavimento pilata (Pb)
  • portelli carrelli principali (Pb)
  • portelli vano bombe (Pb)
  • tutti i portelli, cerniere di installazione (Pb)
  • baie carrelli principali: paratie di chiusura (Pb)
sagomatura di laminati
  • abitacoli: elementi di pavimento e paratie trasversali (P)
  • cruscotto pilota (P)
  • baie carrelli principali: paratie di chiusura (P)
aste (dritte)
  • longheroni di allineamento semiali esterne (Fe)
tubi (anche telescopici)
  • cannoncini alari sostitutivi, carenature (Cu)
  • cannoncini alari sostitutivi, canne (ST)
parti in carta
  • portelli carrelli: dettagli
  • portelli vano bombe: dettagli
  • cruscotto pilota: dettagli
rilavorazione di parti originali
  • seggiolino pilota: correzione forma schienale e poggiatesta
  • ala, sezioni ventrale centrale: correzione forma baie carrelli
  • carenatura motore: apertura presa d’aria inferiore
  • carenatura carrellino posteriore: correzione forma
  • ala: correzione forma in pianta zona radice bordo d’attacco
  • vano bombe, braccio di eiezione, correzione forma
  • elica, pale, cuffie: correzione forma
  • ruote, cerchioni: correzione forma
  • bombe, alette: assottigliamento
parti importate
  • elica, mozzo sostitutivo (scrap)
LAVORO DI CONVERSIONE                    
CAMBIAMENTO DI ESEMPLARE
aste (dritte)
  • antenne Yagi, struttura (P)
fili (piegati o meno)
  • antenne Yagi, dipoli (Cu)
decal auto-prodotte
  • scritte bianche e fregi bianchi: ritagli di foglio decal bianco
  • scritte nere: disegno CAD e stampa su foglio decal trasparente
decal importate
  • contrassegni di nazionalità (scrap)
LAVORO DI ARRICCHIMENTO                  
scultura
  • postazione mitragliere: apparecchiature elettroniche (P)
  • flabello inferiore (P)
formatura a freddo di laminati metallici
  • cinture di sicurezza e fibbie (Al)
  • postazione mitragliere, anello di supporto armi (Pb)
  • sediolino mitragliere, schienale (Pb)
  • fusoliera, carenatura tra gli abitacoli, area coperta dai tettucci aperti (Pb)
  • semiali esterne, slat (Pb)
  • portelli pieghevoli mitragliere posteriore (in posizione aperta) (Pb)
  • mitragliatrici brandeggiabili, schermo (Pb)
sagomatura di laminati
  • sediolino mitragliere, seduta (P)
  • postazione mitragliere, tavolinetto (P)
  • vano bombe: pareti (P)
aste (dritte)
  • vano bombe, struttura (P)
  • gambe carrelli principali, dettagli (P)
fili (piegati o meno)
  • abitacoli, dettagli (Cu)
  • postazione mitragliere, anello di supporto armi, piedini (Cu)
  • sediolino mitragliere, piedini (Cu)
  • vano bombe, dettagli (Cu)
  • motore, dettagli (Cu)
  • vani carrelli, dettagli (Cu)
  • semiali esterne, slat, supporti-spine (Cu)
  • antenne a cavo (NY)
tubi (anche telescopici)
  • motore, tubi di scarico (Cu)
parti in carta
  • apparecchiature mitragliere, dettagli
  • carenatura motore, flabelli sostitutivi aperti
rilavorazione di parti originali
  • semifusoliere: trasformazione per tettucci aperti (tagli x accavallamenti)
  • ala: scultura vani luci di posizione
  • gambe carrelli principali, correzione forma
asportazione di parti originali
  • semifusoliere: apertura vano posteriore dorsale vano stivaggio mitragliatrici (turtle back)
  • motore, stella posteriore: eliminazione paratia
  • semiali esterne: eliminazione slat originali
  • mitragliatrici brandeggiabili, asportazione canne
taglio e riassemblaggio di parti originali
  • vetrature: trasformazione per configurazione aperta (tagli x accavallamenti)
parti importate
  • mitragliatrici brandeggiabili, canne Master-Model
COLORAZIONE                              
superfici superiori
  • blue ANA 607 (fusoliera)
  • blue ANA 606 (ala)
Humbrol 182
ES
superfici laterali
  • blue ANA 608
Humbrol HU4
ES
superfici inferiori
  • white ANA 601
Humbrol 34
ES
carrelli e vani
  • green ANA 611
Humbrol HD5
EB
vano motore
  • zinc chromate
Humbrol HD4
EB
motore

grigio Tamiya xF-66
nero Vallejo 950
acciaio Revell 91-361
AB
abitacolo
  • green ANA 611
Humbrol HD5
EB
imbottiture

verde Vallejo 087 +
verde Vallejo 112
AB
TECNICA COLORAZIONE STRUTTURA TETTUCCIO
CANOPY STRUCTURE PAINTING TECHNIQUE
striscie di decal trasparente pre-smaltata a spruzzo /
stripes of transparent decal sheet pre-sprayed with enamels
LA SCATOLA / THE KIT
materiale
  • buono, ben lavorabile, ma non troppo tenero
finitura
  • rivettature sproporzionate, è stato necessario abbassarle
dimensioni
  • buone
  • l’ala aveva una forma sbagliata in pianta alla radice del bordo d’attacco
giunzioni (1)
  • troppo larghe le giunzioni ala-fusoliera
dettagli
  • basici
decals
  • non usate
DIFETTI
  • i cannoncini alari erano troppo approssimati
  • i supporti delle bombe erano troppo grossolani
  • tutti i portelli erano troppo spessi
  • gli abitacoli erano troppo poco profondi, è stato necessario ricostruire pavimenti e paratie
  • le semiali esterne tendevano ad “appendersi”, sono stati necessari dei longheroncini in ferro per tenerle allineate
  • le aperture delle baie carrelli avevano una forma sbagliata
  • vari altri dettagli hanno necessitato di correzione

Una scatola veramente “basica”, ritenuta evidentemente un giocattolo ai tempi della sua commercializzazione.
LA REALIZZAZIONE   (2)
Il Curtiss SB2C Helldiver è un velivolo troppo importante per mancare da una collezione modellistica storica, specie se focalizzata sulla Marina Statunitense.
Nella mia smania di comprare un modellino appena lo evessi visto, comprai questo qui nel 1977, e, fedele alla mia scelta di non buttare niente di quanto avessi comprato, l’ho costruito, infine, nel 2013, nonostante sapessi bene che all’epoca ne esistevano dei migliori.
E’ stata una bella faticata, però.
C’è stato bisogno di un gran lavoro, per rendere accattivante questo modellino, sono soddisfatto del lavoro di elaborazione ma anche delle decal, tutte prodotte da me, tranne le stelle.
La colorazione a tre tinte è sicuramente secondo le norme, non mi piace la finitura, però.
Le canne delle mitragliatrici brandeggiabili sono venute troppo sporgenti, esse non sono troppo lunghe, sono io che le ho installate male.
L’uso della carta non è sempre appropriato, specie dove rimane con i bordi liberi.
Ancora una volta ci vuole un occhio un po’ “benevolo” per un modellino che tutto sommato è carino e fa una bella figura in una vetrinetta.

UN PO' DI STORIA       
L’ultimo prodotto importante della Curtiss per la U.S. Navy, dopo una lunga serie, il bombardiere in picchiata SB2C Helldiver fu un velivolo di grande successo che supportò gli aviatori di Marina negli ultimi due anni della Seconda Guerra Mondiale e prolungò il suo servizio anche oltre.
La gestazione fu piuttosto lunga, per l’epoca, e durò dal 1939, l’anno in cui fu commissionato il progetto, fino alla fine del 1942, quando ci furono le prime consegne; seguì un intero anno per la qualificazione operativa e solo a novembre del 1943 ci fu il primo impiego al fronte.
Il grosso SB2C arrivò a rimpiazzare gli agili Douglas Dauntless, che, troppo piccoli, erano obsoleti per la fase a cui andava incontro lo guerra, con l’avvio dell’attacco al Giappone attraverso il Pacifico.
La Curtiss ne produsse più di 5100 a Columbus, distribuiti sulle versioni -1, -3, -4 e -5; altri 300 furono costruiti dalla Fairchild e circa 900 furono prodotti dalla Canadian Car & Foundry. La Navy li ritenne così importanti che ne cedette solo una trentina agli alleati inglesi. Furono prodotti anche 900 esemplari per la USAAF, che li designò A-25; di essi, una metà circa fu in seguito passata ai Marines.
Dei circa 7300 velivoli prodotti, moltissimi sopravvissero alla guerra e rimasero in servizio di prima linea per almeno un altro paio d’anni e nelle riserve fino al 1950. Esso fu soppiantato dai nuovi velivoli della categoria Attack, in particolare dallo Skyraider della Douglas, monoposto, con 800 cavalli in più, armato fino ai denti, un vero incrociatore volante.
Molti furono esportati nel dopoguerra principalmente alla Francia, ma anche alla Grecia ed all’Italia, che ne impiegò poco più di venti negli anni ‘50.
Il velivolo rappresentato militò col repardo da bombardamento VB-17 imbarcato sulla portaerei USS Hornet (CV-12) nelle ultime fasi della Seconda Guerra Mondiale.
NON PROPRIO BELLO        
L’Helldiver, (terzo velivolo Curtiss con questo nome, dopo l’O2C dei primi anni ’30 e l’SBC di sei o sette anni dopo) segnava un piccolo punto di svolta nella cura aerodinamica, infatti esso aveva un vano di carico chiuso, per l’armamento di caduta di fusoliera, in pratica la baia bombe chiusa e dotata di portelli; analogamente succedeva per il Grumman Avenger, che aveva il siluro al chiuso.
Con i suoi 1700 cavalli della prima versione, l’Helldiver superava il Dauntless di ben 500, ma anche il peso era aumentato, con ben 7,3 tonnellate contro le sole 4,5 del predecessore.
L’SB2C risultava grosso, ingombrante, un po’  veloce all’atterraggio; quando incominciò a raggiungere i reparti, gli aviatori non erano affatto contenti e bofonchiando rimpiangevano il velivolo Douglas.
L’ala era generosa, però, ed il carico alare subì un incremento contenuto nel 20% rispetto all’SBD; il suo maggiore carico pagante incominciò a tornare utile, in battaglia con maggiori armi e munizioni, e nel ritorno a casa con il maggior carburante; una volta presa la mano, grazie anche ad ulteriore incremento di potenza di 200 cavalli, l’aereo si dimostrò un ottimo prodotto, buon incassatore, potente e piuttosto veloce; l’adozione dei razzi, come arma di lancio, li rese anche ben aggressivi e precisi.
La potenza del motore permetteva di “allargarsi” con le masse, rendendo possibile carenare tutto, dai posti dell’equipaggio, ormai ben chiusi, ai vani di carico, ai carrelli; d’altro canto il motore era anche ben grande e quindi le grosse sezioni di fusoliera non costituivano un aggravio, ne risultava che i posti dell’equipaggio potevano diventare ben comodi.
Le forme goffe di questo bombardiere a tuffo, unite a quanche sua “durezza” nel comportamento in atterraggio, all’inizio lo resero inviso agli equipaggi e sottovalutato dai nemici; nell’uso operativo la sorpresa ci fu, con sollievo dei primi e disdetta dei secondi.
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