Douglas TBD-1 Devastator

COSTRUTTORE / MANUFACTURER
Douglas Aircraft Company, El Segundo, California
ENTRATA IN SERVIZIO / SERVICE START
1937
ESEMPLARE / SAMPLE
BuNo 0346, reparto VT-2, elemento 3, USS Lexington (CV-2), Battaglia del Mar dei Coralli, 1942
(il BuNo "1509" mostrato sulla deriva è sicuramente sbagliato)
RIFERIMENTO / REFERENCE
“TBD Devastator”, by Al Adcock, In Action series # 97, Squadron Signal Publications, USA 1989
CARICHI ESTERNI / EXTERNAL STORES
1 siluro Mk14
RAPPRESENTAZIONE / DEPICTION
a terra, armato, abitacolo chiuso
LAVORO / WORK
COMPLETAMENTO / COMPLETION
#34 - 2009
SCATOLA (ACQUISTO) / KIT (PURCHASE)
“Devastator”, Airfix # 020034, injected polystyrene (1979)
PARTI AGGIUNTIVE / AFTERMARKET PARTS
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DECAL AGGIUNT. / AFTERMARKET DECALS
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LAVORO DI CORREZIONE ▨ | |||
scultura |
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sagomatura di laminati |
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aste (dritte) |
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fili (piegati o meno) |
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rilavorazione di parti originali |
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LAVORO DI ARRICCHIMENTO ▨ | |||
scultura |
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formatura a freddo di laminati metallici |
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sagomatura di laminati |
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fili (piegati o meno) |
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tubi (anche telescopici) |
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rilavorazione di parti originali |
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taglio e riassemblaggio di parti originali |
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COLORAZIONE
?-
superfici superiori e laterali
- Blue ANA 609 >
Humbrol 27 & Humbrol 125 (ES) _◍_
superfici inferiori
- Grey ANA 602 > Humbrol 64 (ES) _◍_
carrelli e vani
- Interior Green > Vallejo 827 (AB) _◍_
vano motore
- Interior Green > Vallejo 827 (AB) _◍_
abitacolo
- Interior Green >
Humbrol HD5 (AB) _◍_
& verde Vallejo 827 + verde Vallejo 112 (AB) _◍_

TECNICA COLORAZIONE STRUTTURA TETTUCCIO CANOPY STRUCTURE PAINTING TECHNIQUE | ||
strisce di decal trasparente pre-smaltata a spruzzo / stripes of transparent decal sheet pre-sprayed with enamels |

LA SCATOLA / THE KIT
materiale
- buono, ben lavorabile
finitura
- rivetti sporgenti sproporzionati
dimensioni
- inesatte quelle dell’ala
giunzioni (1)
- troppo larghe tutte le giunzioni riguardanti le velature; è stato necessario apportare materiale non solo come riempitivo estetico ma anche per gli allineamenti
dettagli
- sufficienti
decals
- troppo rigide per l’adattamento alla superficie ondulata dell’ala; è stato necessario un lungo lavoro di ritaglio per l’adattamento e di ritocco finale
DIFETTI
- i pianali dell’abitacolo erano previsti essere situati in posizione sbagliata, è stato necessario riposizionarli ad altezze ed inclinazioni diverse.
- la deriva si presentava piegata da un lato, è stata necessaria un’attività di correzione.
- i piani orizzontali non mantenevano la loro giacitura, è stato necessario installare attraverso la fusoliera una spina trasversale dritta per l’allineamento.
- le semiali esterne non mantenevano la loro posizione allineata con quelle interne, se installate in configurazione estesa; è stato necessario introdurre una struttura di sostegno/allineamento.
- l’installazione delle semiali esterne in configurazione estesa rivelava un errore nell’apertura alare; è stato necessario aggiungere del materiale di riempimento e risagomare le semiali.
- anche l’incastro tra semiali e fusoliera era troppo lasco; è stato necessario aggiungere una spina di allineamento per il mantenimento dell’angolo diedro.
- le nervature del dorso dell’ala no dappertutto coincidevano con quelle del ventre, creando dei seri problemi sul bordo d’attacco della semiala dx
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Il Devastator è un bel soggetto, e apprezziamo la Airfix per averlo commercializzato, tuttavia la manifattura era scadente, con le parti che a mala pena combaciavano fra loro.


LA REALIZZAZIONE (2) | ||
Per anni ho visto esposto questo modellino nella vetrina di un negozio di giocattoli della mia città (fortunatamente esposta a Nord), quando definii il mio tema (aviazione US Navy) lo comprai e poi lo lasciai a dormire per trent’anni. Oggi ci sono altre scatole e difficilmente saranno peggiori di questa. Questi aerei della transizione mi piacciono un sacco e l’ho comunque costruito con entusiasmo. Si tratta del mio primo modellino verniciato a spruzzo, tutto sommato non male, certo con ancora tanto da imparare. | ||
◍ | Ho fatto un gran lavoro di dettagliatura e di correzione degli errori. | |
◍ | I distintivi di nazionalità delle ali avrei dovuto gettarli e comprarne di nuovi, ma non ebbi la pazienza di aspettare che mi arrivassero; questo mi capita quando la tiro troppo a lungo con un modellino, alla fine ho voglia di concludere; ho avuto tra le mani il Devastator per più di quattro mesi. Il colore ANA 609 è più blu che grigio, chissà perché all’epoca ero convinto che l’Humbrol 125 era troppo bluastro e vi aggiunsi l’Humbrol 27 rendendolo troppo grigio. Solo più tardi negli anni mi sono convinto dell’esattezza del primo. | |
◍ | C’era un errore nei carrelli principali di cui non mi sono accorto per tempo e che tuttora non mi so spiegare: il carrello di sinistra è venuto leggermente più corto e l’aereo è un po’ inclinato da quel lato, avrei dovuto smontarlo e correggere. Avrei dovuto modificare il BuNo mostrato sulla deriva che non corrisponde all'esemplare rappresentato; allora non disponevo né di decal alternative né nel necessario per autoprodurle tramite stampa. | |
Un kit che mette veramente alla prova la pazienza del modellista, solo l'importanza del TBD conduce fino alla conclusione. | ✩✩✩✩✩ |
UN PO' DI STORIA
Il Douglas TBD Devastator fu un tipico aereo di transizione da un’epoca di aerei biplani con abbondante uso di tela per le velature ad un’epoca di aerei metallici e monoplani. Esso, infatti, fu il primo aerosilurante imbarcato monoplano della U.S. Navy. Il suo concorrente nella gara d’appalto del 1934 fu un Great Lakes biplano che perse la competizione.
La formula costruttiva era moderna, con struttura a guscio d’alluminio, sia per la fusoliera che per l’ala, anche se il suo rivestimento corrugato denunciava ancora una certa prudenza nella progettazione. Le sue forme erano ben avviate aerodinamicamente e le ali ripiegabili con servomeccanismo erano un altro elemento innovativo.
Il motore, però era ancora troppo piccolo ed il velivolo non era agilissimo, con soli 900 Hp a sollevare un aereo che a pieno carico arrivava a pesare 5 tonnellate al decollo, con tre persone di equipaggio, due mitragliatrici, una in caccia ed una brandeggiabile in coda, ed un siluro da mezza tonnellata. La superficie alare era enorme, con una corda alla radice che eguagliava quasi mezza fusoliera. Il carico alare a pieno carico, si aggirava intorno ai 100 Kg/m2, veramente poco, e saliva ai valori allora usuali solamente nelle fasi di richiamata tipiche di un bombardiere a tuffo, con un fattore di carico tra 2,5G e 3G.
L’unica versione prodotta, il TBD-1, entrò in servizio nel 1937 e ne furono costruiti circa 130 esemplari. Allo scoppio della guerra nel 1941, essi erano tutti in prima linea e, dopo pochi effimeri successi verso obbiettivi terrestri, ai primi confronti con i caccia giapponesi, che tra l’altro erano i temibilissimi Mitsubishi Zero, dimostrarono tutti i loro limiti e la loro obsolescenza. Già nelle prime battaglie aeronavali subirono perdite ingentissime e nella Battaglia delle Midway furono distrutti quasi tutti quelli che parteciparono.
Il velivolo rappresentato dal modello partecipò alla Battaglia del Mar dei Coralli, nel 1942, il primo grande scontro aeronavale nel quale le flotte nemiche, piuttosto lontane fra loro, si scambiarono colpi quasi esclusivamente tramite i loro aeroplani.
Alla fine del ’42 i Devastator risultavano già tutti ritirati dal servizio operativo, sostituiti dai nipoti SBD e dai Grumman Avenger.
Fu una fine impietosa, imposta dal progresso tecnico, che non cancellò, comunque, l’importanza di questa macchina come aereo di transizione, né la bellezza delle sue linee pulite ed armoniose.