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PB4Y vest - Mimmo: passione US Naval Aviation

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LE TABELLE SUL LAVORO
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Consolidated PB4Y ¤
COSTRUTTORE / MANUFACTURER
Consolidated (poi Consolidated Vultee) Aircraft Corporation, San Diego, California
ENTRATA IN SERVIZIO / SERVICE START
1941
UN PO' DI STORIA       
Il B-24 Liberator non era stato sviluppato per interesse della Navy, ma dell’ USAAC, con una “private venture” della Consolidated che, piuttosto di produrre il Boeing B-17 su licenza, preferì sottoporre un proprio progetto, nel 1939. Rispetto al Flying Fortress, il B-24 poteva trasportare il doppio del carico bellico o poteva arrivare ben più lontano ed essere più veloce; tutto ciò era ottenuto grazie a motori più potenti (da 1200 cavalli l’uno) e ad un’ala più prestante, la famosa ala Davis, più piccola in area, ma più grande in apertura; essa era l’amore ed il cruccio dei piloti perché grazie al suo maggior carico alare rispetto all’ala Boeing, da un lato permetteva migliori prestazioni in volo, ma dall’altro richiedeva maggiore perizia e concentrazione in decollo e in atterraggio.
L’aereo era buono, comunque, e alla fine del conflitto risultò il bombardiere più prodotto, con più di 18000 esemplari.
Gli Inglesi furono i primi a sfruttarne la grande autonomia nella Battaglia dell’Atlantico, impiegandolo nel pattugliamento marittimo di lungo raggio contro il naviglio tedesco, per la maggior parte sommerso, a protezione dei convogli di rifornimento tra Stati Uniti, Gran Bretagna e Russia.
Gli Americani si resero conto della maggiore efficienza dell’uso di aerei terrestri per il ruolo del pattugliamento marittimo ed incominciarono ad usare il B-24 per questo scopo a partire dal 1942. All’inizio tutti i velivoli erano gestiti dalla USAAC e la Navy dovette insistere perché una parte degli esemplari prodotti gli fosse assegnata. Terminato il periodo di addestramento dei primi equipaggi, la USAAC cedette tutti i suoi B-24 alla Navy ed abbandonò la missione di pattugliamento marittimo, era il 1943.
Il PB4Y-1 ebbe dei derivati da trasporto, designati RY; ci furono anche conversioni in aerei da ricognizione come il PB4Y-1P.
BRUTTINO, MA GRAN LAVORATORE        
Guardando il Liberator non si può fare a meno di paragonarlo al suo diretto concorrente americano, il B-17. Sicuramente potremo affermare che il prodotto Boeing era il più bello, e che il primo appariva alquanto goffo.
Si era in anni di progressi rapidissimi ed il prodotto Consolidated nacque quattro/cinque anni dopo il Flying Fortress e poteva già sfruttare qualche esperienza in più, la quale si rifletteva nell’architettura con l’ala alta, che facilitava le operazioni di terra, la deriva sdoppiata, che lasciava più manovra alle torrette dorsali, il carrello triciclo anteriore che rendeva le corse sulla pista più stabili; anche la soluzione di apertura del vano bombe, con vere e proprie saracinesche che scorrevano sulle fiancate, permettevano di conservare buone qualità di volo durante il bombardamento, al contrario dei portelloni aperti verso l’esterno del suo concorrente.
La fusoliera appare goffa a terra, però l’aereo aveva una maggior flessibilità nel caricamento offensivo e nella gestione di quest’ultimo in confronto al carburante; inoltre, grazie all’ala dal grande allungamento e dall’elevato carico alare, il Liberator dava il meglio di sé a quote più basse; in particolare la velocità di crociera, che era superiore a quella del Boeing di ben il 160%; tali caratteristiche lo fecero sicuramente preferire per la missione di pattugliamento marittimo.
Gli equipaggi, comunque, preferivano il Boeing perché era più docile in volo e, pare, migliore incassatore di colpi, inoltre lo consideravano più preciso come sistema d’arma.
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