Grumman E-1B (WF-2) Tracer

COSTRUTTORE / MANUFACTURER
Grumman Aircraft Engineering Corporation, LI, NY
ENTRATA IN SERVIZIO / SERVICE START
1958
ESEMPLARE / SAMPLE
Bu No: 147223, reparto: VAW-12 det. 42 "Bats", modex: AB 715, USS. Roosevelt (CVA-42), Mar Mediterraneo, aprile 1963
RIFERIMENTO / REFERENCE
"First and Foremost, An illustrated History of CVW-1", part 2, by D. Olson and A. Romano, NAVA series #3, Model Publishing, Italy, 2008
CARICHI ESTERNI / EXTERNAL STORES
-
RAPPRESENTAZIONE / DEPICTION
parcheggiato con semiali ripiegate, gravante sul carrellino posteriore
LAVORO / WORK
COMPLETAMENTO / COMPLETION
#69, 2021
SCATOLA (ACQUISTO) / KIT (PURCHASE)
“Grumman S-2A Tracker", Revell injected 1/72 #04629 (riedizione di Hasegawa JS-102) (2004)
PARTI AGGIUNTIVE / AFTERMARKET PARTS
Falcon Triple Conversion 4, kit conversione vacuform
DECAL AGGIUNT. / AFTERMARKET DECALS
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LAVORO DI CORREZIONE ▨ | |||
fili (piegati o meno) |
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rilavorazione di parti originali |
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CAMBIAMENTO DI TIPO | |||
scultura |
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formatura a freddo di laminati metallici |
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sagomatura di laminati |
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aste (dritte) |
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fili (piegati o meno) |
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tubi (pure telescopici) |
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parti in carta |
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rilavorazione di parti originali |
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taglio di parti originali |
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decal auto-prodotte |
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decal importate |
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LAVORO DI ARRICCHIMENTO ▨ | |||
scultura |
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formatura a freddo di laminati metallici |
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sagomatura di laminati |
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aste (dritte) |
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fili (piegati o meno) |
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rilavorazione di parti originali |
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taglio e riassemblaggio di parti originali |
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COLORAZIONE
?-
superfici superiori e laterali
- grey FS 36440 > White Ensign ACUS 01 (ES) _◍_
superfici inferiori
- white FS 17925 > Humbrol 22 (ES) _◍_
carrelli e vani
- white FS 17925 > Humbrol 22 (ES) _◍_
vano motore
nero Humbrol 85 (AS) _◍_
motore
alluminio Italeri 4677AP (AB) _◍_
& argento Italeri 7678AP (AB) _◍_
& grigio Humbrol 125 (AB) _◍_
cabina piloti
- black FS 27038 > Humbrol 85 (AB) _◍_
- grey FS 26231 > Humbrol 125 (AS) _◍_
imbottiture
- orange FS 28915 > Vallejo 70733 (AB) _◍_

TECNICA COLORAZIONE STRUTTURA TETTUCCIO CANOPY STRUCTURE PAINTING TECHNIQUE | ||
smalti a spruzzo sul pezzo trasparente mascherato / enamel sprayed on masked transparent part |

LA SCATOLA / THE KIT
La scatola Revell in oggetto (#04629) è una riedizione del kit Hasegawa JS-102, per cui si rimanda alla pagina relativa al velivolo S-2G per i commenti; va aggiunto comunque che in questo caso tutte le parti presentavano un gran numero di sbavature, segno evidente della vetustà degli stampi, d’altro canto io avevo comprato la prima scatola nel 1980, più di vent’anni prima di questa!
I seguenti commenti si riferiscono quindi al kit di conversione vacu-form
Falcon Triple Conversion 4
materiale
- buono, ben lavorabile e robusto
finitura
- buona, né troppo liscia, né troppo scabra
dimensioni
- accettabili
giunzioni (1)
dettagli
- è chiaro che trattandosi di un vacu-form non si può pretendere molto
DIFETTI
- le istruzioni di interfacciamento con il modello base da convertire erano assenti
●●●
Un buon vacu-form.


LA REALIZZAZIONE (2) | ||
Il trio Tracker/Tracer/Trader mi ha sempre troppo solleticato per lasciarmelo sfuggire: l’idea di un progetto che si specializza in varie diramazioni mi ha sempre attratto, un po’ come quelle automobili di cui, oltre alla versione berlina, esistono anche le versioni coupé e spider. D’altronde con gli anni una nuova motivazione si è aggiunta alla mia strategia di scelta dei velivoli da rappresentare: celebrare tutti quegli aviatori che non vanno a finire sulle riviste come i cavalieri dei caccia, ma che danno il loro contributo in silenzio tutti i giorni: la lotta ai sottomarini, la sorveglianza radar ed il trasporto. | ||
◍ | Sono venuti bene il cockpit, i motori, le centine di chiusura, le decalcomanie fatte in casa. | |
◍ | Qualcosa in più avrei potuto fare come aging, ma ero un po’ stanco perché stavo lavorando su questo progetto già da parecchi mesi; il colore rosso delle decorazioni non è quello riportato nel mio riferimento, mi è sembrato che andasse bene lo stesso. | |
◍ | Le semiali sono venute in una posizione non correttissima, con le estremità un po’ troppo basse; avrei dovuto prima piazzarle in posizione corretta (come ho fatto in passato) e poi dedicarmi alla replica delle centine di chiusura. Questa volta ho fatto il contrario ed un piccolo errore in un piccolo spazio ha portato ad uno spostamento evidente sulle distanze più lunghe. | |
Tutto sommato il racconto della storia non viene falsato da un errore del secondo ordine e secondo me questo modellino può essere accettato. | ✩✩✩✩✩ |






UN PO' DI STORIA
Lo sviluppo del Tracer fu avviato nel 1954; la disponibilità di una cellula bimotore e i nuovi bisogni di autodifesa di una flotta portarono a studiare un velivolo per la sorveglianza radar.
Si partì in un primo momento dal Tracker (allora S2F) dando vita al progetto WF-1 (Warning Grumman primo progetto e prima versione), ma ci si rese conto che la fusoliera offriva spazi troppo ristretti al suo interno.
Essendo già in fase di avanzato sviluppo il Trader (allora TF-1) che presentava, per lo stesso problema, una fusoliera più profonda (con il ventre un po’ panciuto, a differenza del Tracker che aveva il “ventre piatto”) si pensò allora di ripartire da quest’ultimo ed il nuovo progetto fu designato WF-2, convertito in E-1B nel 1962; questo spiega l’assenza di un E-1A.
Tra il 1960 ed il 1976 ne furono in servizio quasi 90 esemplari, distribuiti nei due squadroni VAW-11 e VAW-12 che, in sezioni distaccate, erano presenti in almeno un paio di esemplari su tutte le portaerei.
Un mulo da soma che ha servito il suo paese senza particolari problemi, un altro buon progetto della Grumman.
Il velivolo rappresentato era imbarcato sulla portaerei USS F D Roosevelt (CVA-42) durante la sua crociera nel Mediterraneo a cavallo tra il 1962 ed il 1963.
UNA TARTARUGA VOLANTE
Il radome non era piccolo: 30 piedi x 20, parenti a 9 metri x 6; la sua resistenza aggiuntiva mangiava tutta la potenza del bimotore (circa 3050 cavalli), insieme al peso dell’avionica valvolare del tempo. Non doveva essere facile rientrare su una portaerei con quel guscio sulle spalle! L’aereo tendeva a sbandare e per questo motivo si aggiunsero le due derive all’estremità dell’orizzontale; tra l’altro la deriva centrale era stata accorciata sia perché costituiva un ostacolo elettromagnetico per il radar, sia perché era sicuramente nell’ombra aerodinamica del radome.
La carenatura del radar di ricerca è spettacolarmente grande e penso fosse in vetroresina, per motivi elettromagnetici e di peso. Interessante è l’architettura con carenatura fissa ed antenna rotante al suo interno che poi, con l’Hawkeye fu superata con il concetto del rotodome, che è solidale all’antenna e ruota con essa.
Un altro aspetto interessante è la struttura di sostegno del radome: nel Tracer c’è un elemento inclinato adibito a reagire alla resistenza aerodinamica longitudinale, mentre tutti gli altri elementi sono paralleli, questo perché la larghezza stessa del radome e la centrifugazione dei due sostegni laterali (installati praticamente sulle ordinate delle gondole motori) permetteva una buona resistenza alle sollecitazioni trasversali.
Sul successore E-2 la struttura poggia solo sulla fusoliera con una base più piccola ed ha quindi una conformazione a traliccio in entrambe le direzioni, con elementi inclinati atti a resistere anche a sollecitazioni laterali.
L’E-3 AWACS, invece, ha due travi a sbalzo inclinate solo sul piano trasversale. Se ne deduce che sul grande velivolo Boeing è stato possibile irrobustire fortemente la struttura interna di fusoliera, con ordinate di forza, intercostali, longheroni e quant’altro; sui due velivoli imbarcati, invece, per questioni di spazio e di peso le strutture interne non si sono potute irrobustire più di tanto e gli attacchi si sono dovuti concepire maggiormente distribuiti.