S-2G - Mimmo: passione US Naval Aviation

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LE TABELLE SUL LAVORO E SULLA SCATOLA
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Grumman S-2G Tracker
COSTRUTTORE / MANUFACTURER
Grumman Aircraft Engineering Corporation, Bethpage, NY
ENTRATA IN SERVIZIO / SERVICE START
1954
ESEMPLARE / SAMPLE
BuNo 152816, reparto VS-37, modex NH 702, USS Kitty Hawk CV-63, 1973
RIFERIMENTO / REFERENCE
"S2F Tracker", by J. Sullivan, In Action Series #100, Squadron/Signal Publications, USA 1990
CARICHI ESTERNI / EXTERNAL STORES
siluri Mk 44 (2x)
razzi HVAR (4x)
RAPPRESENTAZIONE / DEPICTION
in volo, in fase di ricerca, radar ventrale ed asta MAD estratte
LAVORO / WORK
COMPLETAMENTO / COMPLETION
#67   -   2019
SCATOLA (ACQUISTO) / KIT (PURCHASE)
“Grumman S2F-1 (S-2A) Tracker”, Hasegawa JS-102, injected polystyrene   (1980)
PARTI AGGIUNTIVE / AFTERMARKET PARTS
-
DECAL AGGIUNT. / AFTERMARKET DECALS
-
LAVORO DI CORREZIONE                   
scultura
  • fusoliera: apporto materiale per correggere accoppiamento con parte trasparente della cabina di pilotaggio
  • luci ventrali (P)
sagomatura di laminati
  • cruscotto, pannello di copertura (palpebra) (P)
fili (piegati o meno)
  • cloches (Al)
  • semiala dx, ventre, aste rimando tab (Cu)
  • tubi di Pitot (Cu)
  • gancio ventrale catapulta (Cu)
  • tubi scarico carburante (Al)
rilavorazione di parti originali
  • cabina piloti, pianale: apertura vano porta di accesso
  • semifusoliere, paratia posteriore cabina piloti: apertura vano porta di accesso
  • fusoliera, faro di prua: apertura incavo
  • fusoliera, prese d’aria raffreddamento radar: apertura prese
  • semiala sx, apertura piccola presa d’aria sul bordo d’attacco
decal importate
  • contrassegni di nazionalità (scrap) (originali fuori registro)
  • simboli vari Hasegawa (originali sproporzionati)
LAVORO DI CONVERSIONE                   
CAMBIAMENTO DI VERSIONE
scultura
  • inserto di allungamento fusoliera (P)
  • inserti di allungamento ala (P)
  • parti di allungamento piani di coda (P)
  • carenatura antenna posteriore ventre fusoliera (P)
  • gondola dx, tubi lanciafumo, corpo (P)
  • antenna a bulbo dorsale di prua (P)
aste (dritte)
  • antenne, alberi (P, Fe)
  • razzi HVAR, corpi (P)
tubi (pure telescopici)
  • tubi lanciafumo (ST)
rilavorazione di parti originali
  • prese d’aria carburatori: separazione dalla base, ingrossamento, apertura prese, reinstallazione
  • gondole motori, parte caudale: rimozione becchi
  • bondole motori, pannelli caudali: lavorazione per accoglimento ulteriori tubi per boe sonore
decal auto-prodotte
  • tutte le scritte ed i contrassegni peculiari (disegni CAD stampati su decal trasparente)
parti importate
  • siluri Mk 44, Airfix elaborati
  • razzi HVAR, alette (Airfix)
LAVORO DI ARRICCHIMENTO                  
scultura
  • cabina pilotaggio, pannello strumenti superiore (W)
  • paratie interne per oscuramento zona finestrini operatori (W)
  • paratia interna per supporto asta MAD (W)
  • radome inferiore estratto, supporti interni (W)
  • base supporto esterno (W)
  • parte estremale supporto esterno (W)
  • lama retrattile ventrale (P)
formatura a freddo di laminati metallici
  • cinture di sicurezza (Al)
sagomatura di laminati
  • eliche in rotazione, dischi trasparenti (AC)
aste (dritte)
  • corpo asta MAD, rinforzo interno (ST)
  • luci alari e di fusoliera (P)
  • tergicristalli (P)
  • elementi sway braces (P)
fili (piegati o meno)
  • motori, fili candele (Cu)
  • timone, aste rimandi (Cu)
  • antennina piegata di prua (Cu)
  • supporto esterno (ST)
  • maniglie di aggancio di poppa (Cu)
  • scaricatori statici (Cu)
  • antenne a frusta (NY)
  • antenne a cavo (NY)
tubi (pure telescopici)
  • tubo interno di supporto asta MAD (P)
  • corpo asta MAD (P)
  • tubo interno di accoglimento supporto esterno (BR)
rilavorazione di parti originali
  • eliche, mozzi: eliminazione pale per simulazione rotazione
  • motori: eliminazione paratie posteriori
  • radome ventrale: trasformazione per installazione estratta
  • bulbo asta MAD: separazione dalla fusoliera
  • piloni alari: praticati vani per sway braces
COLORAZIONE                              
superfici superiori e laterali
  • grey FS 26440
Humbrol 129
ES
superfici inferiori
  • white FS 17925
Humbrol 22
ES
vano motore
  • grey FS 16473
nero Humbrol 5085
AB
motore
  • grey FS 16081
Humbrol 27
AB
abitacolo
  • grey FS36231
  • black FS27038
Humbrol 64
Humbrol 5085

AB
imbottiture
  • orange FS 22197
marrone Vallejo 301
AB
TECNICA COLORAZIONE STRUTTURA TETTUCCIO
CANOPY STRUCTURE PAINTING TECHNIQUE
smalti a spruzzo sul pezzo trasparente mascherato /
enamel sprayed on masked transparent part
LA SCATOLA / THE KIT
materiale
  • buono, ben lavorabile
finitura
  • buona
dimensioni
  • buone, forme generali somigliantissime
giunzioni (1)
  • necessarie quantità “fisiologiche” di stucco e colla cianoacrilica
dettagli
  • buoni
decals
  • decal a più colori fuori registro
DIFETTI
  • il dorso alare, in un sol pezzo, risultava svergolato, è stato necessario un piccolo “scalo di assemblaggio” per riportarlo in piano all’unione con i ventri
  • l’accoppiamento tra la fusoliera ed il trasparente del posto di pilotaggio era veramente insufficiente, è stato necessario apportare stucco alla fusoliera per nascondere il difetto
  • anche per il trasparente del faro di ricerca si è presentato lo stesso problema

La scatola e’ buona e, nonostante qualche difetto, va assolutamente promossa
LA REALIZZAZIONE   (2)
Il Tracker mi ha attirato fin da ragazzo, quando era in dotazione della nostra Aeronautica, una volta lo riconobbi mentre volava non troppo alto sui cieli della mia città; ne ho costruito la versione G nel tentativo di rendere il mio modello un po’ unico.
E’ stato un bel lavoro di elaborazione, sia la conversione alla versione G partendo dalla A, con tanto di decalcomanie autoprodotte, sia l’aggiunta di tanti piccoli dettagli.
Molta pazienza l’ho messa pure nelle mascherature delle vetrature dei piloti.
Le mascherature con “salsicciotti” di Patafix ® nascondono le loro insidie che inficiano i risultati; se posso darvi un consiglio, pittate il velivolo partendo dalle zone più recondite, tipo i ventri alari nelle zone tra gondole e fusoliera, poi pittate le fiancate, e poi pittate gli altri ventri; io ho pittato prima tutti i bianchi e poi tutti i grigi, non va bene.
La soluzione dei dischi trasparenti per rappresentare le eliche in rotazione è un po’ banale ed irrealistica, però è sempre migliore di eliche ferme.
A me sembra venuto bene, via, specie nell’ottica di un elemento di una collezione piuttosto vasta.

UN PO' DI STORIA       
Il Tracker naque dall’esigenza di accorpare in un unico velivolo due funzioni che da molto tempo erano separate in due aerei diversi: “hunter” e “killer”. L’”hunter” era quel velivolo che portava le apparecchiature elettroniche adoperate per cercare i sommergibili nemici; esse erano pesantissime e, insieme a tutto il carburante necessario per portare avanti lunghe missioni di ricerca, saturavano le capacità di carico anche di aerei piuttosto grossi e potenti come il Grumman Avenger o il suo successore Grumman Guardian. Era necessario allora accoppiargli un aereo gemello che portava armamenti al posto dell’elettronica. Il pattugliamento era quindi affidato a queste coppie che si scambiavano la funzione di guida nelle fasi della ricerca e del combattimento.
I nuovi sofisticati armamenti però, richiedevano una maggiore integrazione tra armi vere e proprie ed apparecchiature dedicate al loro controllo, e quindi la soluzione di aerei accoppiati divenne obsoleta.
Il Tracker, con quattro membri di equipaggio e più di 2 tonnellate di carico bellico, arrivò a superare le 12 tonnellate di peso massimo al decollo, con i suoi 3050 cavalli complessivi. Non era certamente un aereo agilissimo, però aveva ben 1850 km di raggio d’azione.
Rimase in servizio, nelle varie versioni, dall’inizio del 1954 alla fine del 1975 con non meno di 1280 velivoli prodotti di cui poco più di 100 destinati a forze alleate tra cui l’Italia che lo operò nel 41° Stormo.
L’impiego bellico più importante, ma comunque marginale, si è avuto nella Guerra del Vietnam nella quale si è anche registrata la perdita di un apparecchio (e relativo equipaggio) della versione D; esso scomparve dai radar al ritorno di una missione, nel gennaio 1968.
PICCOLO E CONCENTRATO        
Dopo aver assemblato il Tracker, anche in questo caso sono rimasto sorpreso di quanto fosse grande, forse la sua fusoliera un po’ corta e tozza lo faceva sembrare compatto, mai poi ho scoperto che, in dimensioni, non era molto diverso dal B-25 Mitchell. Nel 1942, eccezionalmente, riuscirono a far decollare dalla portaerei gli aerei del colonnello Doolittle, ma sicuramente non sarebbero riusciti a farli atterrare! Oggi, invece, ci si riesce tutti i giorni.
Una ulteriore scoperta è stata l’asimmetria della baia armamenti di fusoliera, essa è piazzata sul lato sinistro del velivolo e si estende solo fino alla mezzeria lungo la quale il portello destro è incernierato; una strana scelta, direi, giustificata forse dal fatto che sul lato destro si vede uscire un tubo che potrebbe essere il condotto di un’antenna a strascico, la cui bobina avrebbe potuto essere nel lato destro, appunto.
Altra scoperta è la complessità del timone: esso è costituito di due elementi in serie, il primo incernierato alla deriva, il secondo incernierato al primo (a cui si somma comunque il trim tab); anche questa è una strana scelta; la grossezza del piano verticale può essere spiegata col fatto che la fusoliera è corta e che c’è bisogno di una grossa area per contrastare l’imbardata dovuta alla spinta asimmetrica nel caso di motore guasto; le necessità di atterraggio con vento laterale sono scarse nei velivoli imbarcati perché le portaerei li recuperano navigando incontro al vento; rimane un terza necessità: quella di tenere l’aereo puntato verso il proprio obbiettivo quando sgancia i siluri; di sicuro una nave sotto tiro, vedendosi minacciata, si disporrebbe ad incrociare in direzione parallela al vento, per sottoporre l’aerosilurante ad un vento laterale che lo costringerebbe a volare imbardato; di qui la scelta di dotare il velivolo di un complesso deriva/timone molto efficiente.
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