North American FJ-1 Fury
COSTRUTTORE / MANUFACTURER
North American Aviation, Inc, Inglewood, California
ENTRATA IN SERVIZIO / SERVICE START
1948
ESEMPLARE / SAMPLE
BuNo 120350, reparto VF-51, modex S 102, USS Boxer
RIFERIMENTO / REFERENCE
"FJ Fury", by Jim Mesko, Don Greer, Joe Sewell - In Action series # 103 - Squadron Signal Publications, Carrolton, TX 1990
CARICHI ESTERNI / EXTERNAL STORES
serbatoi alle estremità alari
RAPPRESENTAZIONE / DEPICTION
a terra, chiuso
LAVORO / WORK
COMPLETAMENTO / COMPLETION
#43 - 2014
SCATOLA (ACQUISTO) / KIT (PURCHASE)
"North American FJ-1 Fury", SIGA Model SI 1, plastica iniettata + dettagli in ottone fotoinciso (2003)
PARTI AGGIUNTIVE / AFTERMARKET PARTS
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DECAL AGGIUNT. / AFTERMARKET DECALS
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LAVORO DI CORREZIONE ▨ | |||
aste (dritte) |
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fili (piegati o meno) |
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rilavorazione di parti originali |
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decal auto-prodotte |
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decal importate |
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LAVORO DI ARRICCHIMENTO ▨ | |||
scultura |
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formatura a freddo di laminati metallici |
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sagomatura di laminati |
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fili (piegati o meno) |
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tubi (pure telescopici) |
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rilavorazione di parti originali |
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COLORAZIONE
?-
tutte le superfici esterne
- blue ANA 623 > Humbrol 181 (ES) _◍_
carrelli e vani
- green ANA 611 > Mister Kit US-12 (AB) _◍_
presa d'aria motore
- blue ANA 623 > Humbrol 181 (ES) _◍_
abitacolo
- green ANA 611 > Humbrol HD5 (EB) _◍_

TECNICA COLORAZIONE STRUTTURA TETTUCCIO CANOPY STRUCTURE PAINTING TECHNIQUE | ||
strisce di decal trasparente pre-smaltata a spruzzo / stripes of transparent decal sheet pre-sprayed with enamels |
LA SCATOLA / THE KIT

materiale
- sufficiente, una certa tendenza a scheggiarsi
finitura
- buona, superficie liscia
dimensioni
- forme non perfette, alcune parti un po’ grossolane
giunzioni (1)
- tutte un po’ larghe
dettagli
- basici
decals
- precise nel progetto, ma praticamente solubili nell’acqua
DIFETTI
- giunzioni: sono stati necessari notevoli apporti di colla cianoacrilica
- fusoliera: profilo errato in zona presa d’aria, è stato necessario un buon lavoro di sagomatura e ripristino della superficie
- la baia carrello anteriore risultava disallineata all’installazione in fusoliera
- le decalcomanie originali devono essere impermeabilizzate con un fissativo per belle arti prima di essere immesse nell’acqua
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Lodevole iniziativa della Siga Models di commercializzare un soggetto “non comune”; buona anche l’iniziativa di fornire a corredo delle parti fotoincise per l’abitacolo; molti aspetti andrebbero comunque migliorati (vedi sopra) e la poca esperienza della casa (dimostrata dal numero di catalogo: 1) sicuramente rende essa scusabile e noialtri benevoli.


LA REALIZZAZIONE (2) | ||
L’FJ Fury, tra l’altro progenitore dell’F-86 Sabre, fu un aereo di transizione e cambiò configurazione un paio di volte durante la sua vita operativa, passando addirittura dall’ala dritta del -1 a quella a freccia del -2 e seguenti; della variante -1 non ce ne furono un gran numero in servizio, una trentina in tutto, tuttavia esso non poteva mancare da una collezione storica, essendo stato il primo aereo a getto ad essere pienamente operativo su una portaerei. La sua forma era particolarmente tozza, a causa della fusoliera molto alta, ma ai miei occhi è comunque interessante, se non proprio bello. | ||
◍ | Ho saputo correggere un antipatico errore di forma a prua; anche le canne delle mitragliatrici fanno un bell’effetto. | |
◍ | Forse avrei dovuto correggere i pannelli incisi con delle linee più definite, avrei dovuto riempire quelle esistenti e reincidere, ho avuto paura di peggiorare la situazione. | |
Per questo modellino della SIGA bisogna essere esperti, perché le insidie sono parecchie, sono riuscito comunque a renderlo accettabile. | ✩✩✩✩✩ |



NUOVE STRADE
Quello che colpisce nella forma di quest’aero è l’altezza della sua fusoliera, dovuto al fatto che, per semplicità costruttiva, l’abitacolo era stato piazzato al di sopra del gruppo condotto d’aria / motore / ugello. Colpiscono anche altre due cose, però. In primis l’ala è piuttosto sottile, il che significa che il velivolo era piuttosto leggero, d’altro canto il volume del condotto della presa d’aria e quello dell’ugello del motore erano vuoti!
Anche la deriva è piuttosto piccola e l’angolo diedro dell’ala non evidentissimo, questo è un segno che le pareti laterali della fusoliera, praticamente verticali, stabilizzavano sia per il rollio che per l’imbardata. D’altro canto il motore era piazzato in una posizione piuttosto vicina al baricentro, esso si poteva estrarre dall’alto, appena dietro all’abitacolo.
Il posizionamento dei serbatoi supplementari all’estremità alare, una novità per l’epoca, contribuiva non solo ad abbassare il momento flettente alla radice dell’ala, permettendo di progettarla più sottile, ma anche di abbassare la resistenza indotta, concentrando i vortici d’uscita all’estremità dell’ala.
L’ala rivelava la sua discendenza da quella del Mustang, un bell’asso nella manica, ma la presenza del becco alla radice del bordo d’attacco tradiva una correzione a posteriori di un problema di cattiva interazione con la fusoliera, che certamente non era quella del P-51!