North American FJ-4B Fury
COSTRUTTORE / MANUFACTURER
North American Aviation, Inc, Columbus, Ohio
ENTRATA IN SERVIZIO / SERVICE START
1957
ESEMPLARE / SAMPLE
BuNo 143609, reparto VA-126 "Nulli Secundus", modex NJ 609, NAS Moffett Field, California, 1958
RIFERIMENTO / REFERENCE
"FJ Fury", by Jim Mesko, Don Greer, Joe Sewell - In Action series # 103 - Squadron Signal Publications, Carrolton, TX 1990
www.seaforces.org
CARICHI ESTERNI / EXTERNAL STORES
serbatoi alari da 200 galloni ai piloni esterni (2x)
missili AGM-12A Bullpup ai piloni intermedi (2x)
missile AGM-12A Bullpup al pilone interno sx
pod di guida Bullpup al pilone interno dx
RAPPRESENTAZIONE / DEPICTION
parcheggiato, piloni caricati, ali piegate, abitacolo aperto
LAVORO / WORK
COMPLETAMENTO / COMPLETION
#45 - 2014
SCATOLA (ACQUISTO) / KIT (PURCHASE)
“FJ-4B Fury”, Revell # 04306 injected polystyrene (1997)
PARTI AGGIUNTIVE / AFTERMARKET PARTS
interni abitacolo Airwaves Set AC72-33
missili Bullpup set Hasegawa Aircraft Weapons IV, X72-4
DECAL AGGIUNT. / AFTERMARKET DECALS
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LAVORO DI CORREZIONE ▨ | |||
scultura |
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sagomatura di laminati |
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aste (dritte) |
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fili (piegati o meno) |
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tubi (pure telescopici) |
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rilavorazione di parti originali |
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LAVORO DI ARRICCHIMENTO ▨ | |||
scultura |
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sagomatura di laminati |
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aste (dritte) |
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fili (piegati o meno) |
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rilavorazione di parti originali |
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parti importate |
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superfici superiori e laterali |
| Humbrol 129 | ◍ | ES | ||||||||
superfici inferiori |
| Humbrol 22 | ◍ | ES | ||||||||
carrelli e vani |
| Humbrol 22 | ◍ | AB | ||||||||
prese d'aria motore |
| Humbrol 22 | ◍ | ES | ||||||||
abitacolo |
| Humbrol 140 Humbrol 5085 | ◍ | AB | ||||||||
imbottiture |
| Vallejo 70733 | ◍ | AB |
TECNICA COLORAZIONE STRUTTURA TETTUCCIO CANOPY STRUCTURE PAINTING TECHNIQUE | ||
striscie di decal trasparente pre-smaltata a spruzzo / stripes of transparent decal sheet pre-sprayed with enamels |
LA SCATOLA / THE KIT | |||||||||||
materiale |
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finitura |
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dimensioni |
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giunzioni (1) |
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dettagli |
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decals |
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DIFETTI |
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●●● | La scatola, riedizione di un prodotto Emhar, aveva una bella illustrazione ed era piuttosto accattivante e prometteva molto; il prodotto, però, si è rivelato veramente basico |
LA REALIZZAZIONE (2) | ||
Il Fury / Sabre, uno degli aerei più importanti nella storia dell’aviazione, perché fu un aereo di transizione, doveva essere trattato con un certo approfondimento, se voleva essere inserito in una collezione storica. Il -4B fu un po’ diverso nell’architettura rispetto ai suoi predecessori, avendo delle forme più studiate da un punto di vista aerodinamico; questo lo ha reso imprescindibile per me. | ||
◍ | Sono soddisfatto di tre elementi: una buona integrazione con gli interni Airwaves; la buona realizzazione del condotto della presa d’aria; le semiali piegate. | |
◍ | Il prodotto finale, per quanto senza errori, non è “vivo”; credo che le alette dei missili Bullpup avrebbero dovuto essere più sottili, esse risultano un po’ sproporzionate ed influenzano negativamente il risultato finale. | |
◍ | Anche in questo caso ho dovuto rappresentare il velivolo con il gancio estratto, il dettaglio della presa d’aria non mi ha consentito di inserire la necessaria zavorra. | |
Un modello così importante, rispetto alla sua rilevanza storica, avrebbe meritato qualche cura in più. | ✩✩✩✩✩ |
UN PO' DI STORIA ➥
UN FURY DA ATTACCO
Rispetto alle versioni -2 e -3, le più somiglianti all’F-86 Sabre, l’FJ-4B presentava due differenze evidenti: la fusoliera dalle linee più avviate e l’ala più grande e con evidente rastremazione in pianta. Nuovi requisiti aerodinamici erano stati introdotti per aumentare la velocità e maggiore robustezza veniva richiesta all’ala per aumentare sia i carichi trasportati che i fattori di accelerazione verticale, senza trascurare i benefici della sua maggiore rigidezza torsionale. Questi miglioramenti dovevano essere imposti dal fatto che la U.S. Navy contava di impiegare il -4 anche nell’appoggio tattico, che richiede buone doti di affondata; la Air Force non seguì questo sviluppo e si concentrò sulla funzione di intercettazione.
La deriva divenne più alta e risultava un po’ sproporzionata, a occhio; evidentemente i nuovi punti di attacco sotto le ali (che erano diventati sei in totale) introducevano instabilità all’imbardata ed allora si preferì allungare la deriva piuttosto che aumentarne la corda o spostarla più indietro, entrambe misure di maggiore impatto ingegneristico.