Sikorsky SH-3D Sea King
COSTRUTTORE / MANUFACTURER
Sikorsky Aircraft Division of United Aircraft Corporation, Stratford, Connecticut
ENTRATA IN SERVIZIO / SERVICE START
1961
ESEMPLARE / SAMPLE
BuNo 152711, reparto HS-4 (CVW-11), modex NH 740, USS Kittyhawk, 1967
RIFERIMENTO / REFERENCE
“H-3 Sea King” by A. Adcock, In Action Series #150, Squadron/Signal Publications, USA, 1995
CARICHI ESTERNI / EXTERNAL STORES
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RAPPRESENTAZIONE / DEPICTION
a terra, rotore e trave di code ripiegati, porta equipaggio, finestrino co-pilota e portellone laterale aperti
LAVORO / WORK
COMPLETAMENTO / COMPLETION
#39 - 2012
SCATOLA (ACQUISTO) / KIT (PURCHASE)
“Agusta-Sikorsky SA-3D -3DH”, Astrokit injected 1/72, #72103 (2000)
PARTI AGGIUNTIVE / AFTERMARKET PARTS
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DECAL AGGIUNT. / AFTERMARKET DECALS
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LAVORO DI CORREZIONE ▨ | |||
scultura |
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formatura a freddo di laminati metallici |
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fili (piegati o meno) |
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rilavorazione di parti originali |
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LAVORO DI ARRICCHIMENTO ▨ | |||
scultura |
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formatura a freddo di laminati metallici |
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sagomatura di laminati |
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aste (dritte) |
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fili (piegati o meno) |
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parti in carta |
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rilavorazione di parti originali |
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taglio e riassemblaggio di parti originali |
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decal auto-prodotte |
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decal importate |
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superfici superiori e laterali |
| Humbrol 34 | ◍ | ES | ||||||||
superfici inferiori |
| Humbrol 129 | ◍ | ES | ||||||||
carrelli e vani |
| Humbrol 22 | ◍ | ES | ||||||||
prese d'aria motore |
| Humbrol 5022 Vallejo 950 | ◍ | AB | ||||||||
abitacolo |
| Humbrol 129 Vallejo 950 | ◍ | AB | ||||||||
area carico |
| ModelMaster 1729 Humbrol 129 | ◍ | ES | ||||||||
imbottiture |
| Vallejo 70733 | ◍ | AB |
TECNICA COLORAZIONE STRUTTURA TETTUCCIO CANOPY STRUCTURE PAINTING TECHNIQUE | ||
striscie di decal trasparente pre-smaltata a spruzzo / stripes of transparent decal sheet pre-sprayed with enamels |
LA SCATOLA / THE KIT | |||||||||||
materiale |
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finitura |
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dimensioni |
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giunzioni (1) |
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dettagli |
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decals |
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DIFETTI |
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●●● | Non conoscevo proprio la Astrokit, quando vidi questo modello in un negozio “di periferia”, nel 2000; qualche difettuccio ce l’ha, ma possiamo considerarlo buono. |
LA REALIZZAZIONE (2) | ||
Una volta, da ragazzo, credo tra il ’69 ed il ’70, vidi un Sea King della Marina Militare passare piuttosto basso sulla mia città, mi apparve maestoso, nelle dimensioni e nella forma, accompagnato dal rombo delle turbine che copriva le frustate del rotore. Me ne innamorai subito ed appena potei ne comprai un kit, si trattava del modello Airfix che poi ho restaurato; quest'ultimo era sbagliato in tutta la forma del muso e nel trasparente piloti e questo era il motivo per il quale cercavo una nuova scatola; cercavo un modello che ne fosse scevro e lo trovai proprio in questo Astrokit; è stata l’unica volta in vita mia che ho chiesto al negoziante di aprire la scatola prima di comprarlo, proprio per vedere la forma del trasparente. Il kit era in generale migliore dell’Airfix, anche se ho dovuto poi rivedere un po’ la forma della chiglia, decisi allora di riprodurre proprio questo come “da scatola”, naturalmente con un pizzico di elaborazione. | ||
◍ | C’è un bel lavoro di dettagliatura, di piegatura della trave di coda, di piegaura e di aggancio delle pale del rotore. | |
◍ | I lavori troppo lunghi alla fine mi stancano un po' e quindi mi sono fermato, qualcosa che si sarebbe potuta far meglio sempre si può trovare. | |
Io sono soddisfatto, so che c’è di meglio nel mondo, ma a me piace. | ✩✩✩✩✩ |
UN PO' DI STORIA
Il Sea King, impostato a partire dal 1957, fu la risposta della Sikorsky alla richiesta di un elicottero per la lotta anti-naviglio che includesse le due funzioni di “hunter” e di “killer”. Anche per gli elicotteri, infatti, le due funzioni erano state fino ad allora condotte in coppia a causa del gran peso delle apparecchiature di ricerca e degli armamenti (accoppiati entrambi a grandi quantità di combustibile). Come era avvenuto per i velivoli ad ala fissa, si voleva combinare le due funzioni in un solo apparecchio, approfittando dei progressi tecnologici che erano sopravvenuti.
Innanzitutto si installarono motori a turbina, che erano potenti e relativamente piccoli, tanto che se ne potettero installare due appena davanti al gruppo di riduzione; il tutto era un bel po’ più leggero dei motori stellari installati nel musone ed inoltre essi avevano una potenza complessiva più grande del 60% rispetto ai modelli precedenti. La grande potenza impose un aumento del numero di pale del rotore principale che furono portate a cinque. Inoltre l’avionica, che includeva anche sistemi per la navigazione ogni-tempo, era in generale più leggera, come erano in realtà anche gli armamenti.
La carlinga era di dimensioni generose, per l’epoca, ed ebbe il ventre profilato come una chiglia nautica, per permettere il galleggiamento e la manovra in acqua; anche la presenza dei galleggianti laterali e la cospiqua distanza dei bordi inferiori delle porte rispetto al ventre testimoniavano le capacità di tenuta del mare. In realtà, poi, a causa della presenza di apparecchiature elettroniche molto in basso ed antenne proprio sul ventre, le possibilità di ammaraggio vennero perse.
La produzione totale per la U.S. Navy si aggirò intorno 370 esemplari che nacquero per la maggior parte nella versione A del 1961; circa 100 furono acquistati nella versione D del 1966 (molti altri furono prodotti per l’esportazione, tra cui la Marina Militare italiana), che era caratterizzata dall’avere motori più potenti. Quasi tutti furono ricovertiti alle versioni G del 1970 ed H del 1972 che avevano avionica allo stato dell’arte.
Quest’ultima versione rimase in sevizio fino ai primi anni ’90 quando fu progressivamente sostituita dai nuovi SH-60F.
Uno sviluppo dell’SH-3 fu il CH-3 che fu prodotto principalmente per la U.S.A.F.; di essi, una quarantina della versione E furono passati alla Navy con funzioni di trasporto; la versione HH-3F, denominata Pelican, prodotta per la U.S. Coast Guard, fu impiegata anche dalla nostra Aviazione Militare fino a poco tempo fa.
L'ultima versione operativa del Sea King, l’SH-3H, aveva una potenza complessiva di 3000 cavalli ed un peso operativo per la missione anti-naviglio di quasi 8600 chili, l’area del disco del rotore era di circa 280 mq. I suoi 2,9 Kg/Hp e 12.6 Kg/mq non ne facevano proprio una scheggia, ma insomma erano delle buone prestazioni, infatti l’elicottero raggiungeva dei rispettabili 270 Km/h di velocità e 670 m/min di salita; i circa 1000 km di autonomia erano forse il pezzo forte.
La versione D è stata la più importante dei Sea King, prodotta in circa 500 esemplari negli anni ’60.
Molti furono poi convertiti nelle versioni G ed H e rimasero in servizio fino agli anni’ 90.
L’esemplare rappresentato è forse il più famoso dei Sea King, quello che raccolse gli astronauti dell’Apollo 11 di ritorno dalla loro prima missione lunare; all’epoca questa macchina era imbarcata sulla portaerei U.S.S. Hornet ed aveva come identificativo NT 66 col quale esistono decine di fotografie. In precedenza essa era stata imbarcata sulla U.S.S. Kittyhawk con lo stesso reparto, ma il suo identificativo era, come illustrato, NH 740, il che dovrebbe significare che era comunque già adibito a funzioni di trasporto invece che direttamente belliche.
UN VERO RE DEL MARE
In definitiva un altro velivolo che ha fatto la storia dell’aeronautica, grazie alla bontà del progetto che si tradusse in buone prestazioni e grande affidabilità. Praticamente tutte le portaerei ne furono equipaggiate e partecipò sia alla Guerra del Vietnam che a quella del Golfo, almeno trent’anni.
Il grande pubblico conobbe quest’elicottero per le sue missioni di recupero degli astronauti delle missioni Apollo al ritorno dello spazio, sono tantissime in giro le foto del Sea King che sorvola la capsula galleggiante.
Un altro impiego che lo ha messo in evidenza è stato il suo utilizzo come trasporto del Presidente degli USA, nella livrea verde e bianca dei Marines, ancora oggi (2019) in TV si può vedere il presidente Trump scedere dalla scaletta incorporata nel portello del lato sinistro.